Il Canzoniere (Bandello)/Le Rime Estravaganti/XX - Per quel dolce penser che notte e giorno

Le Rime Estravaganti
XX - Per quel dolce penser che notte e giorno

../XIX - Da vostre chiare stelle ../XXI - Né sopra colli star piú bianca neve IncludiIntestazione 6 marzo 2024 100% Poesie

Le Rime Estravaganti
XX - Per quel dolce penser che notte e giorno
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XX.

Vede in sogno la Mencia, che gli parla: e tale n’è la sua letizia che non vorrebbe ridestarsi più.
      È tra le rime fatte conoscere dal Pèrcopo, l. cit.
      Madrigale.


Per quel dolce penser, che notte e giorno,
     Mai sempre alberga nel mio stanco petto,
     Dormendo, il viso adorno
     Di Madonna m’apparve in lieta vista;
     5E poi s’assise sopra il casto letto,
     Al loco, d’ogni intorno,
     Luce spargendo, altrove mai non vista.
     Indi quel braccio schietto
     A me distese, e disse: — Io fo ritorno
     10Per dar riposo alla tua vita trista. —
     Ed io, che mai diletto
     Simil non ebbi, dubitai di scorno,
     Ch’un tanto ben sì presto non s’acquista.
     E feci un mio concetto

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     15Che sonno fosse, nè volea svegliarmi;
     Ma dalla bella man sentii lasciarmi!

Note

V. 8. Quel, quel suo; schietto, perfetto, senza difetto.

V. 9. Io fo ritorno a te; spesso vedemmo, o per assenza di lui o di lei, la Mencia lontana dal Bandello.

V. 12. Dubitai di scorno, temetti d’esser scornato.