Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/IV - Questa nova beltá, ch'oggi si vede
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IV.
Vanta la Mencia bella di bellezze senza pari. — Tutto il sonetto, nel concetto generale, come nelle particolarità più minute, e perfino nelle frasi più salienti, riprende e svolge le idee del sonetto precedente: del quale è quasi un doppione. Si confrontino, rispettivamente: vv. 5-6; 7; 8; 11; 12; 13; 14 di questo con son. III, vv. 13-14; 4; 8; 11; 9; 10; 11.
Questa nova beltà, ch’oggi si vede1
Sì bella, e rara, e senza par si trova,
Le vere pompe di beltà rinnova,
4Anzi le antiche, e le moderne eccede.
Che ’n que’ begli occhi, come in propria sede,
Armato regna Amor, e vuol che piova
Quinci ogni grazia, ogni dolcezza a prova,
Per far del mondo inusitate prede. 8
Alma sì fiera, sì spietata e cruda
Non è, che senta il caldo di que’ rai,
Che tutta non si cangie al primo sguardo. 11
I’ ch’avea l’alma d’ogni aìta ignuda,
Da sì bel fuoco, che non manca mai
Sfatto in faville incenerisco, ed ardo. 14
Note
- ↑ Vv. 1-2. Nova beltà: bellezza giovanile nel senso usato da Dante per il titolo del suo giovanile libello Vita Nova; rara, peregrina.
Vv. 1-2. Nova beltà: bellezza giovanile nel senso usato da Dante per il titolo del suo giovanile libello Vita Nova; rara, peregrina.
Vv. 3-4. Pompe, bellezza fastosa, trionfale, a tenore della etimologia greca del vocabolo. Rinnova le vere, le più autentiche ed insigni bellezze famose, ed eccede, supera tanto le antiche quanto le moderne donne celebrate per venustà.
V. 12. Ignuda, spoglia, priva d’ogni aiuto.