Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/CLXXXV - Dunque qual cera al fuoco

CLXXXV - Dunque qual cera al fuoco

../CLXXXIV - Occhi sereni agli occhi miei che date ../CLXXXVI - Quando 'l valor e la prodezza vostra IncludiIntestazione 13 marzo 2024 100% Poesie

CLXXXV - Dunque qual cera al fuoco
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CLXXXV.

Esalta la propria fede d’amore.
        Ballata.


Dunque qual cera al fuoco
     L’alta mia spene consumar si vede,
     E vano è il desiar d’aver mercede?
Divengan tutti i miei pensier di ghiaccio
     5E vada ogni desir qual polve al vento,
     Nè grato il mio servir mai veggia farsi,
     In sì bel luogo ed alto il cor i’ sento
     E con sì stretto nodo quell’allaccio,
     Che non potrà per modo alcun slegarsi.
     10Il fuoco mai scemarsi
     Già non vedrassi perchè la mia fede
     12E l’altre tutte, e poi se stessa, eccede.

Note

V. 4. Divengan, intendi: se anche ogni mio desiderio dovrà rimanere inappagato, e la mia servitù alla Mencia non sarà apprezzata, non per questo la mia fede verrà meno.

V. 12. Eccede, la mia fede tutte le altre fedi, e supera perfino se stessa.