Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/CLXXVIII - È questo il lieto e avventuroso giorno

CLXXVIII - È questo il lieto e avventuroso giorno

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CLXXVIII - È questo il lieto e avventuroso giorno
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CLXXVIII.

Svolge anche qui, come in un sonetto precedente, il CLXXV, il motivo sacro della Risurrezione.
        Sestina.


È questo il lieto e avventuroso giorno
     Fatto da quel che pose in del le stelle,
     Allor che volle all’apparir dell’alba,
     (Quando levò d’inferno all’atra notte
     5Tant’almi spirti) suscitarsi, e ’l fine
     Dar alla legge scritta in dura pietra.
Nè chiaro fiume uscir di viva pietra,
     Nè nube più s’attenda in l’aria il giorno,
     Ch’alle carte di Mosè è dato il fine,
     10Perchè la vera stella delle stelle
     Levato ’l velo dall’oscura notte
     Fiammeggiando risorge presso l’alba.
O veramente fortunata l’alba,
     Che dalla tomba senza mover pietra
     15Vide uscir Cristo e disparir la notte.

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     Che qual si mostra il sol a mezzo giorno
     Diedero ’l lume le dorate stelle
     Il Re del ciel lodando senza fine.
Così ne venga alla mia vita il fine
     20Se ben venisse pria che venga l’alba,
     Perchè spero trovar con l’alte stelle
     La trasparente di giustizia pietra
     Fatta già sole al glorioso giorno,
     Che non vide, nè mai vedrà più notte.
25E s’io son ito errando lunga notte
     In mezzo l’acque, nè trovai la fine,
     Che mi scorgesse più tranquillo giorno,
     Or veggio presso il rosseggiar dell’alba,
     Chi del cor rompe l’indurata pietra,
     30Mercè di più benigne e sante stelle.
Dunque Tu cui senza il voler le stelle,
     Non fanno il corso, n’alluman la notte,
     E la tua Sposa sovra ferma pietra
     Fondasti, acciò che duri senza fine,
     35Fa che ’n me nasca omai quella chiara alba,
     Di cui sei fatto sempiterno giorno.
Felice giorno, e fortunate stelle
     Quando la notte nel fuggir dell’alba
     La viva pietra diede a morte il fine.

Note

V. 5. Suscitarsi, risorgere per volontà propria.

V. 6. Alla legge scritta, di Mosè delle dodici tavole.

V. 8. S’attenda, più non s’aspetti che avvenga ecc.

V. 9. Carte, metaforicamente per la dura pietra di cui sopra.

V. 10. Stella delle stelle, il sole, Dio.

V.18. Lodando, con inni di luce.

V. 19. Mia vita, la fine, perchè spera accoglienza celeste.

V. 32. N’alluman, nè illuminano.

V. 33. Sposa, la Chiesa.

V. 39. E cioè scoperchiatosi il sepolcro si compì il miracolo della Risurrezione.