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244 | Matteo Bandello |
Che qual si mostra il sol a mezzo giorno
Diedero ’l lume le dorate stelle
Il Re del ciel lodando senza fine.
Così ne venga alla mia vita il fine
20Se ben venisse pria che venga l’alba,
Perchè spero trovar con l’alte stelle
La trasparente di giustizia pietra
Fatta già sole al glorioso giorno,
Che non vide, nè mai vedrà più notte.
25E s’io son ito errando lunga notte
In mezzo l’acque, nè trovai la fine,
Che mi scorgesse più tranquillo giorno,
Or veggio presso il rosseggiar dell’alba,
Chi del cor rompe l’indurata pietra,
30Mercè di più benigne e sante stelle.
Dunque Tu cui senza il voler le stelle,
Non fanno il corso, n’alluman la notte,
E la tua Sposa sovra ferma pietra
Fondasti, acciò che duri senza fine,
35Fa che ’n me nasca omai quella chiara alba,
Di cui sei fatto sempiterno giorno.
Felice giorno, e fortunate stelle
Quando la notte nel fuggir dell’alba
La viva pietra diede a morte il fine.
V. 5. Suscitarsi, risorgere per volontà propria.
V. 6. Alla legge scritta, di Mosè delle dodici tavole.
V. 8. S’attenda, più non s’aspetti che avvenga ecc.
V. 9. Carte, metaforicamente per la dura pietra di cui sopra.
V. 10. Stella delle stelle, il sole, Dio.
V.18. Lodando, con inni di luce.
V. 19. Mia vita, la fine, perchè spera accoglienza celeste.
V. 32. N’alluman, nè illuminano.
V. 33. Sposa, la Chiesa.
V. 39. E cioè scoperchiatosi il sepolcro si compì il miracolo della Risurrezione.