Idilli (Bione)/VII
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CLEODAMO E MIRSONE
Idillio VII
CLEODAMO
Mirsone, a te la primavera, o il verno,
O l’autunno, o l’estate è più gradita?
Qual più brami di lor? Forse l’estate,
Che pon fine ai lavori? O il dolce autunno,
5Quando la fame poco grava? O il verno
Avverso al faticar? Che molti allora
Godonsi al foco la lentezza, e l’ozio.
O più la bella primavera? A quale,
Dimmi, il tuo cor più volentier s’appiglia?
10Che or l’ozio a noi di cicalar consente.
MIRSONE
Non lice all’uomo il giudicar dell’opre
Divine, e tutte son gioconde e sante.
Ma per farti piacer, qual più di tutte
Stagion mi piaccia, o Cleodamo, ascolta.
15L’estate, no, perchè mi scotta il Sole.
L’autunno, no, perchè fan mal le frutta.
Dannoso è il verno a tollerar; le nevi
Pavento, e le pruine. Ah! vorrei meco
Ben tutto l’anno la tre volte amata
20Primavera; chè allor non ci da noja
Nè gel, nè Sol. Di primavera ancora
Tutto è fecondo, e tutto allor soave
Germoglia, e pari abbiam la notte, e il giorno.