I sette vizi capitali descritti in verso sciolto/III. Lussuria

III. Lussuria

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III. LUSSURIA





Con mille vezzi adeschi il core umano
E con impura fiamma incendio porti
Nel sen dell’uomo, o lussuriosa donna;
Tutti i segreti adopri, tutto misuri
5Cogli acuti tuoi sensi al vizio rotti.
Vibri lo sguardo qual acuto strale
Che le fibre del debole ricerchi;
E le tue voglie impure e seducenti,

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Qual fascino mortale in fronte scritto,
10Si leggon tutte ad una ad un le cento.
Con occhio indagator, tosto comprendi
Ove volge il pensier di chi ti guarda:
Sollecita ti mostri ed amorosa,
Fingi favella e l’indole nascondi,
15Con che perfino ai grandi sai far guerra!
Molle e candida vesta ti ricopre
Con vago giro a profilar tue forme,
Siedi a capriccio e fai mirare il piede
Che una seta finissima rinserra.
20Talor danzando fai sì strane pose,
Che sembri aver desio di conquistare
Con quell’insani gesti, il mondo intero;
E schiavo rendi un numero infinito
Di giovani, di vecchi, e di fanciulle,
25E poscia stranamente li deformi.
Logori e sciupi l’uomini più forti,
E i deboli fai presto incenerire.
Ma già fuggi della tua vita il fiore,
E non sei giunta dell’etade a mezzo
30Del cammino, e sembri ottuagenaria.
Ognun ti fugge, nè pietà ritrovi:
Finisci non compianta, e tuo ricordo
È di spavento ai posteri o dannata.