I sette vizi capitali descritti in verso sciolto/IV. Ira

IV. Ira

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III. Lussuria V. Gola

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IV. IRA





Cieca sei tu se di ragione il lume
Perdi sovente per furiosa voglia;
Tutto ti offende e ti scompon la mente
L’atro velen, che ti serpeggia ’n core.
5Nera una benda in forma di visiera
All’impeto obbedisce: e sì ti cala
Prontamente sugl’occhi; e più non scerni
Quanto o donna rabbiosa ti circonda;
Un ferro impugni, e rapido configgi,
10Senza tremar, nel sen di chi tu sprezzi.
Poscia lordata dell’umano sangue
Dilegua tosto il tuo bollente ardore,
Ma sol pel pianta la ragion ti torna.
Donna fatale, d’indole perversa,
15Giaccion per le de’ mille e mille corpi

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Ferocemente uccisi e trucidati.
Acciechi il feritor, e l’omicida,
E fai misero l’uom che in te s’affida.
Tu intollerante sei e fastidiosa
20Nè puoi sentire dell’amor la voce;
E fuggi pur dell’innocente il vezzo.
Di dannazion dunque, donna, sei segno
Se tutto togli al misero mortale.
Sii da Dio maledetta o peccatrice;
25E da te lungi ognun vada cotanto,
Da non sentire il disperato grido
Che tu darai, di vita all’ultim’ora!