I baron de la Magna han fatto impero

Cione di Baglione/Monte Andrea

Aldo Francesco Massera XIII secolo Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu sonetti I baron de la Magna han fatto impero Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Venut'è boce di lontan paese Se ci avesse alcun segnor piú campo
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Il prò e il contro della nuova candidatura alla corona imperiale.

Cione.   I baron de la Magna han fatto impero,

e conquistarlo credono a rasgione.
Monte. Se venir vonno, amico, ha tal mesterò,
non faccian da la Chiesa partisgione.
Cione.   Eo son ben certo che lo lor penzèro
e Povra tutta è ’n bona condizione.
Monte. Lo specchio ha bene ciaschedun stranèro
di non avere falso openione.
Cione.   Or vuo’ ti dica, amico, tutto il vero?
Convien n effetto vegna la lezione.
Monte. P ne laudo Dio e messer san Péro,
che de la Chiesa ancor ci è lo campione.
Cione.   Io non mi credo voglia esser guerrèro
di chi vuol la sua propia processione.
Monte. I’ ho veduto om comperare osterò,
e suo vicin l’ha morto a gran casgione.
Cione.   Amico, or vuoli udir dritta sentenza?
Nessuno or faccia contro a la corona,
ché tosto n’averia gran penitenza.

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Monte.   Sai che ti dico? Chi si paragona,

convèn ben che sia la sua gran potenza,
se del tempo passato ben rasgiona.
Cione.   La rota non è confuta, amico meo,
che pur convèn ch’ora sia novo stato;
però sia saggio chi va al batasteo!
Monte.   Lo campione n’è bene apparecchiato,
si che fará parer lo stato reo:
chi si sia Col, con lui vegna a mercato.