I bambini delle diverse nazioni/I bimbi di Germania

I bimbi di Germania

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I BIMBI DI GERMANIA



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arlando dei bambini e della loro vita in Germania, bisogna incominciare dal primo principio, cioè da quando il bambino è appena nato.

Per buona fortuna il bambino tedesco è sano e robusto, e poco differisce dai bambini degli altri paesi. Si distingue dai bambini italiani per le fattezze più larghe del volto, per gli occhi chiari e i capelli biondi. Molti di voi avranno veduto que’ libri colorati che vengono di Germania, in cui esso è rappresentato in tutto lo splendore dei suoi vivi colori.

Da piccino lo legano con tre nastri in un guanciale lungo quanto lui, così non si vede altro che la faccia rotonda circondata da una scuffia. Protetto dal guanciale, non teme le cadute e può essere messo su una tavola, su un sofà, come una cosa inanimata; ma forse il piccino preferirebbe di aver le gambe libere e muoverle come gli pare, e forse quella libertà gioverebbe al suo sviluppo fisico.

A proposito del guanciale si narra un fatterello curioso. [p. 30 modifica]Una comitiva di contadini portarono da lontano un bambino a battezzare alla parrocchia. Era d’inverno e il terreno era coperto da un tappeto soffice di neve. Dopo la cerimonia del battesimo la comitiva si fermò a bere ed a mangiare per riscaldarsi e ristorarsi prima di rimettersi in cammino. Quando partirono erano di buon umore e arrivarono a casa sani e salvi col guanciale, ma il bambino non c’era più. Forse avevano tenuto il guanciale rovesciato, e il piccino era scivolato via senza che se ne Una famiglia di contadini tedeschiaccorgessero. Infatti, rifacendo la strada, lo trovarono steso sulla neve a metà strada dalla parrocchia. Fortunatamente che era un bambino forte, e se la cavò con un po’ di freddo. Il babbo, riportandolo a casa, lo messe sulla stufa, che era scaldata per cuocere la schiacciata d’uso, e non fu altro. [p. 31 modifica]

Dopo che il bambino è tolto dal guanciale, passa un anno o due come tutti i bambini piccini degli altri paesi, entrando a grado a grado nel paese meraviglioso delle novelle e della poesia, paese in cui penetrano volentieri anche quei tedeschi che non sono più bambini. Allora è circondato continuamente da giganti, nani, gnomi, maghi, streghe, fate, buoni e cattivi spiriti. Il bambino non dubita della loro esistenza; soltanto ama gli uni, teme gli altri, ma più di tutto ha paura di esser portato via dallo spazzacamino se non è buono. Quello spazzacamino nero gli incute maggior timore di tutti gl’invisibili abitatori del mondo meraviglioso delle fate.

Il bambino tedesco è educato all’amore del bambino Gesù. In diverse parti della Germania è uso che la mattina della vigilia di Natale si ponga una figurina rappresentante Gesù bambino al di fuori della finestra della camera ove dormono i piccini. Aprendo appena gli occhi, nella luce incerta del mattino, essi vedono quella figurina, e credono che il bambino Gesù non li abbia dimenticati, e attendono con fiducia di trovare molti doni appesi all’albero di Natale, che si illumina quella sera.

In questo modo il bambino tedesco trascorre i primi anni nel paese meraviglioso delle novelle e delle illusioni, assuefacendosi alla disciplina che regna in famiglia.

Quando il bambino tedesco è giunto all’età di quattro anni, è mandato per alcune ore del giorno in un giardino d’infanzia, che vien chiamato Kindergarten. Un eccellente uomo, per nome Fröbel, che aveva a cuore il benessere dei bambini, istituì quei giardini diversi anni fa, ed ora sono stati adottati in tutti i paesi del mondo.

La sala del giardino, provvista di panche e di tavole, è adorna di immagini. Per mezzo di quelle immagini e di [p. 32 modifica]pezzetti di legno, di stecchini, di lane colorate, di palle, di cerchi, di filo, di pietre, di nicchie, di gesso, i bambini ricevono le prime impressioni di bellezza, di idoneità e di uso. Nella stanza in cui sono riuniti essi costruiscono, intrecciano, disegnano, dipingono, tagliano, modellano, e tutto è fatto con la massima semplicità, precisione, metodo e ordine.

Ma i bambini non possono star molto seduti, e per questo Fröbel ha stabilito che debbano cambiare spesso di occupazione. Ad un cenno della maestra essi lasciano i loro posti e si adunano attorno a lei, e battono le mani camminando intorno per imitare il moto della terra.

Spesso la processione dei bambini è tenuta unita per mezzo di un nastro. Ogni bambino sa che deve reggere il nastro con una mano passeggiando. L’estate e anche la primavera, la passeggiata si fa nel piccolo giardino addetto alla scuola, e ivi la maestra insegna ai bambini a seminare o a piantare, annaffiare e coltivare i fiori, e racconta loro storielline sulla violetta, sulla rosa o sugli altri fiori che vede crescere e sbocciare intorno a sè. Nel giardino c’è pure l’occorrente per fare la ginnastica. I bambini dei giardini d’infanzia sono educati all’armonia per mezzo del canto. Alle parole più semplici vengono adattate armonie semplicissime, e tutte quelle vocine si inalzano nell’aria gaie e contente appena la maestra dà la battuta.

Fra i sei e i sette anni, i bambini tedeschi incominciano a frequentare la scuola. Nell’ultima festa che precede quell’avvenimento importante ricevono dai genitori in regalo tutto l’occorrente: una cartella, una lavagna, una matita, un quinterno, una spugna. La cartella è molto grande, perchè è fatta anche per i crescenti bisogni avvenire. Se è destinata a un ragazzo, è coperta di pelo; se [p. 33 modifica]a una bambina, è di tela incerata. Tutte e due hanno le iniziali del proprietario.

La giornata incomincia molto presto in Germania, perchè i ragazzi debbono andare a scuola di buon mattino. In estate, cioè da Pasqua fino ad ottobre, ogni ragazzo grandicello deve essere a scuola alle sette; in inverno alle otto. I piccini e le femmine alle otto tutto l’anno.

Che momento di confusione è quello che precede la partenza per la scuola! Prima che i ragazzi si sieno stropicciati gli occhi ancora assonnati passa una buona parte di tempo; così rimangono pochi minuti per lavarsi, vestirsi e far colazione. Questa consiste in una tazza di latte e caffè, e panini. Intanto la mamma mette le fette di pane imburrato o ripiene di carne nella cartella; e il babbo avverte i figli di fare attenzione alle lezioni e di studiare. Poi vanno via.

Se annesso alla casa c’è un giardino, le bambine colgono alcuni fiori per portarli alla maestra, e questa li mette in fresco sulla cattedra dinanzi a sè, e danno odore a tutta la classe.

Prima delle lezioni cantano o recitano un inno, poi leggono un passo della Bibbia e fanno una breve preghiera. Indi incominciano le lezioni, impartite con ordine e severità. Se qualche ragazzo cerca di distogliere i compagni dallo studio o fa atto d’insubordinazione, è picchiato con una canna sul palmo della mano. Invece la bambina è punita ricevendo cattivi punti. Dopo tre volte deve andare da sè a dirlo al direttore o al rettore, dal quale dipende la scuola, e questo è considerato come un grande disonore.

Il canto e la ginnastica sono molto coltivati nelle scuole. La ginnastica specialmente è una istituzione nazionale, come certi giuochi da noi. Gli esercizi preferiti dei [p. 34 modifica]bambini tedeschi sono: l’inverno il patinare, e l’estate il fare ai soldati. Il patinare specialmente è un divertimento che spesso dura per diversi mesi, quando l’inverno è lungo e rigido, e alla prima nevicata tien dietro il gelo.

Quando i ragazzi escono da scuola si vedono correre a casa a prendere i patini per andar poi nei luoghi destinati a quel divertimento. I ragazzi che non hanno patini I divertimenti sulla nevesi contentano di scivolare sui canali, sui rigagnoli e spesso anche sulle piazze, il cui suolo è coperto da una lastra di ghiaccio. Le domeniche poi, poveri o ricchi, sono tutti sul ghiaccio, bene incappucciati e colle mani protette da guanti caldi, facendo lunghi sdruccioloni sulla superficie unita. [p. 35 modifica]

Nei paesi montuosi i ragazzi costruiscono delle rozze slitte di legno, ci si mettono a sedere e si lasciano scivolare di cima alle colline nelle valli. Questo genere di divertimento è spesso pericoloso là dove sono degli alberi, che sbarrano la via.

In un paese militarmente costituito come la Germania, è ben naturale che le ricche e variate uniformi dei soldati, le bandiere sieno le prime cose che attraggano l’attenzione dei bambini, e il loro più vivo desiderio sia quello di possedere in dono una sciabola di legno e una tromba, e quei piccoli guerrieri per burla sono così fieri delle loro attribuzioni immaginarie, che non è raro vederli montar la guardia dinanzi ad una porta, e serbare la consegna che si sono dati come se fossero veri soldati. Questo spirito militare lo conservano anche crescendo, e impiegano nelle esercitazioni militari i giorni di vacanza, e quei giorni di caldo relativamente eccessivo, in cui il regolamento scolastico ordina la chiusura delle scuole. Si vedono allora marciare in drappelli nei dintorni delle città e dei villaggi, coperti di bizzarre armature, armati tutti della indispensabile sciabola di legno. Giunti in un dato punto si dividono in due parti eguali, una delle quali rappresenta l’esercito d’attacco e l’altra quello di difesa che protegge la bandiera. Attorno a quella insegna disputata fanno un gran rumore: suonano il corno, corrono, lottano, finchè una delle due parti non resta vincitrice.

Nella parte meridionale della Germania anche l’autunno, con le ricche vendemmie, è stagione di sollazzo per i bambini. Molte scuole fanno vacanza nei giorni di vendemmia, e ai bambini si danno piccoli canestri, che empiono di grappoli d’uva. Portano quei canestri al tino, dove l’uva si spreme. La sera si accendono fuochi d’artifizio, si sparano [p. 36 modifica]mortaletti, si canta, e si mangia pane, burro, formaggio e salsicce, bevendo il vino dolce, fatto allora allora. Dopo tornano a casa nelle fredde serate autunnali, e i bambini camminano avanti e portano in mano una piccola torcia o un palloncino.

I dieci giorni di Natale sono i più gai di tutto il resto dell’anno. Ogni bambino riceve dai genitori un po’ di denaro per provvedere i piccoli regali d’uso da farsi ai parenti e alla servitù. Il bambino ha già scritto il suo Wünschzettel, o lista dei desiderii, nella quale enumera tutte le cose che più bramerebbe d’avere. Il babbo e la mamma scelgono in quella lista le cose che credono più utili e più gradite al bambino, e gliele comprano. Comprano pure uno dei tanti abeti che si vendono sulle pubbliche piazze, la mamma lo infronzola di nascosto, vi appende catene di foglio dorato, ninnoli, noci inargentate, frutta secche e dolci; vi adatta molti moccolini di diversi colori, che accende la sera prima del Natale. Poi, le porte della stanza in cui è inalzato l’albero si spalancano, e i bambini si precipitano dentro curiosi ed impazienti.

La settimana seguente al Natale, è una settimana di occupazioni continue per i bambini. Debbono provare la cucina, offrire il caffè nel servitine, fare un ricevimento in onore della nuova bambola, recitare una commedia sul teatrino di burattini. In quei giorni non si accorgono della rigidezza della stagione, della neve che cade costantemente, e non chiedono di uscire.

Passa il Capo d’anno, ricominciano le scuole e i ragazzi nei primi giorni hanno la testa ai balocchi, ma poi l’amor proprio, che è vivissimo nei bambini tedeschi, li richiama allo studio ed essi riprendono la vita eguale e occupata che sono soliti a menare.