I Salmi di David (Diodati)/SALMO XXXIII
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SALMO XXXIII.
1 O voi, spirti giusti e santi,
Nel Signor lieti gioite.
Di drittura l’alme amanti
Nel lodarlo son gradite.
Su le cetre e su’ salteri,
D’arpicordi in compagnia,
D’esso fate a’ pregi alteri
Nuova e vaga melodia.
2 Perchè ’l suo sagrato dire
È giustizia ed equitade.
Ne l’oprar non sa fallire
Di sua fede e lealtade.
Ei, d’affetto almo e pietoso,
Ragion ama ed è ripiena
Del favor suo grazioso
La gran macchina terrena.
3 Fatte fur l’eteree spere
Per lo Verbo del Signore:
Ei di lor fulgide schiere
Fu col fiato creatore.
Egli tien raccolte l’onde
Del mar grande in letti e cave:
Le voragini profonde
In conserve riposte have.
4 L’universo mondo tremi
A’ riguardi suoi divini:
Teman fin a’ lidi estremi
De la terra i cittadini.
Perch’ei disse, e ’l sommo impero
Ebbe ratto compimento:
Al sonar del motto altero,
Surse l’opra in un momento.
5 Il consiglio de le genti
Egli dissipa e sovverte:
E’ lor vani pensamenti
A ritroso fin converte.
Ma dal suo voler superno
L’ordinar è fisso e immoto:
Di sua mente, in sempiterno,
Mai non va concetto a voto.
6 O la gente venturosa,
Che ’n retaggio e parte, ei prese!
Da sua stanza gloriosa,
Volge in giù le luci accese.
E contempla a tondo a tondo,
Col giudizio che non erra,
De’ lor petti fin al fondo,
Gli abitanti de la terra.
7 A lor cori e parti interne
Egli è quel che diè le forme:
Le lor opre guarda e scerne,
E ne scorge i segni e l’orme.
Mai, per grossa armata schiera,
Non ottien il Re salvezza:
Ned in sorte acerba e fiera
Scampa ’l prode la fortezza.
8 Il destrier, con sua gran possa,
È fallace cosa e vana,
Nel bisogno a dar riscossa
A la frale gente umana.
Ma ’l Signor i lumi gira
Verso chi con viva speme,
Sua bontà brama e sospira,
E, devoto, il serve e teme.
9 L’alma loro sbigottita
Ei ritoglie a morte ria:
E gli ciba e serba in vita
Ne la dura carestia.
La nostra alma queta attende
La mercè del gran Signore.
Egli è quel che ne difende
Saldo scudo e protettore.
10 Ed in esso festa chiara
Il cor nostro giubilante
Farà, mentre si ripara
In fè sott’a l’ale sante.
O Dio, fa ch’ombreggi e copra
Tuo favor i servi tuoi:
Come in ogni impresa ed opra
Sempre in te sperammo noi.