I Salmi di David (Diodati)/SALMO CXL
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SALMO CXL.
1 Per salvarmi da l’uom malvagio e ’nfido,
Porgi, Signor, la mano:
Contr’al fello inumano
Voglimi ad uopo dar soccorso fido.
2 Il petto lor nido è di tradimenti;
Muovon liti sanguigne
Le lor lingue maligne,
Come ceraste affilan e serpenti.
3 Tosco mortal lor labbra lusinghiere
Tengon addentro ascoso:
Qual d’aspe velenoso
L’alito ammorba sottilmente e fiere.
4 D’empio tiranno dal crudel artiglio
Fammi ripar e schermo.
Da quel, ch’al piede infermo
Dar crollo e spinta prese il fier consiglio.
5 I superbi in segreto m’appostaro
Trappole, funi e reti.
Ne’ mie’ sicuri e queti
Sentier i lor ordigni mi drizzaro.
6 Dissi di lingua e cor a te converso,
Signor, tu ’l mio Dio sei.
A’ gridi e prieghi miei
L’orecchio non aver chiuso n’averso.
7 O tu, mia possa invitta, o scampo mio,
Il capo al dì de l’armi,
Ti piacque ripararmi:
Non sazïar degli empi or il disio.
8 Quanto consiglian dissipa e distorna:
In doloroso fine
Lor impresa ruine:
Perchè non ergan contra te le corna.
9 A chi m’assale e ’nsidioso infesta,
Col rio parlar fallace,
Pel torto che mi face,
Gl’ingombri il suo mentir la propia testa.
10 Versagli tu roventi brace addosso,
Trabocchi in fiamme dire:
E onde non vaglia uscire,
Fallo cader in un profondo fosso.
11 Nè sie l’uom, ch’a sparlar scioglie la lingua,
In terra stabilito.
Cacci il fellon ardito
La propia colpa, ed affondato estingua.
12 Or ben so che ’l Signor farà ragione
Al poverello afflitto:
E ’l negletto diritto
Difenderà de le grame persone.
13 I giusti canteran gli alteri vanti
Di tue glorie famose:
E stanze luminose
Sotto a’ tuoi sguardi goderanno i santi.