I Epistola di San Paolo a' Corinti (Diodati 1821)/capitolo 3
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La carnalità causa di divisione.
2 Io vi ho dato a bere del latte1, e non vi ho dato del cibo, perciocchè voi non potevate ancora portarlo2; anzi non pure ora potete, perchè siete carnali.
3 Imperocchè, poichè fra voi vi è invidia, e contenzione, e divisioni, non siete voi carnali3, e non camminate voi secondo l’uomo?
4 Perciocchè, quando l’uno dice4: Quant’è a me, io son di Paolo; e l’altro: E io d’Apollo; non siete voi carnali?
5 Chi è adunque Paolo? e chi è Apollo? se non ministri, per i quali voi avete creduto, e ciò secondo che il Signore ha dato a ciascuno?
6 Io ho piantato5, Apollo ha adacquato6, ma Iddio ha fatto crescere7.
7 Talchè, nè colui che pianta, nè colui che adacqua, non è nulla; ma non vi è altri che Iddio, il quale fa crescere.
8 Ora, e colui che pianta, e colui che adacqua, sono una medesima cosa; e ciascuno riceverà il suo proprio premio, secondo la sua fatica.
Il tempio di Dio e il suo fondamento.
9 Conciossiachè noi siamo operai nell’opera di Dio; voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio8.
10 Io, secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come savio architetto, ho posto il fondamento9, ed altri edifica sopra; ora ciascun riguardi come egli edifica sopra.
11 Perciocchè niuno può porre altro fondamento che quello ch’è stato posto, il quale è Gesù Cristo10.
12 Ora, se alcuno edifica sopra questo fondamento oro, argento, pietre preziose, ovvero legno, fieno, stoppia;
13 L’opera di ciascuno sarà manifestata; perciocchè il giorno la paleserà11; conciossiachè ha da esser manifestata per fuoco; e il fuoco farà la prova qual sia l’opera di ciascuno.
14 Se l’opera d’alcuno, la quale egli abbia edificata sopra il fondamento, dimora, egli ne riceverà premio.
15 Se l’opera d’alcuno è arsa, egli farà perdita; ma egli sarà salvato, per modo però, che sarà come per fuoco.
16 Non sapete voi che siete il tempio di Dio12, e che lo Spirito di Dio abita in voi?
17 Se alcuno guasta il tempio di Dio, Iddio guasterà lui; perciocchè il tempio del Signore è santo, il quale siete voi.
18 Niuno inganni sè stesso; se alcuno fra voi si pensa esser savio in questo secolo13, divenga pazzo, acciocchè diventi savio.
19 Perciocchè la sapienza di questo mondo è pazzia presso Iddio; poichè è scritto: Egli è quel che prende i savi nella loro astuzia14.
20 E altrove: Il Signore conosce i pensieri de’ savi, e sa che son vani15.
21 Perciò, niuno si glorii negli uomini16, perciocchè ogni cosa è vostra17.
22 E Paolo, ed Apollo, e Cefa, e il mondo, e la vita, e la morte, e le cose presenti, e le cose future; ogni cosa è vostra.
23 E voi siete di Cristo18, e Cristo è di Dio.
Note
- ↑ Eb. 5. 12. 13. 1 Piet. 2. 2.
- ↑ Giov. 16. 12
- ↑ Gal. 5. 20, 21
- ↑ 1 Cor. 1. 11, 12
- ↑ Fat. 18. 4, 8. 11; 1 Cor. 4. 15 9. 1
- ↑ Fat. 18. 24; 27. 19. 1.
- ↑ 1 Cor. 1. 30. 2 Cor. 3. 5.
- ↑ Ef. 2. 20. 1 Piet. 2. 5.
- ↑ 1 Cor. 4. 15.
- ↑ Is. 28. 16. Mat. 10. 18. Ef. 2. 20.
- ↑ 1 Cor. 4. 5.
- ↑ 1 Cor. 6. 19. 2 Cor. 6. 16,Ef. 2. 21. 22. 1 Piet. 2. 5.
- ↑ Is. 5. 21.
- ↑ Giob. 5. 13.
- ↑ Sal. 94. 11
- ↑ 1 Cor. 1. 12
- ↑ 2 Cor. 4. 5.
- ↑ Rom. 14. 8. 1 Cor. 11. 3