I Caratteri/I caratteri morali/La sudiceria

I caratteri morali - La sudiceria

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Teofrasto - I Caratteri (Antichità)
Traduzione dal greco di Goffredo Coppola (1945)
I caratteri morali - La sudiceria
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19.

LA SUDICERIA

È la sudiceria una trascuratezza del corpo che arreca molestia, e il sudicio è cotal uomo che cammina con la lebbra addosso e la rogna e le unghie lunghe e nere, e dice che co-testi malanni gli sono ereditari, e che ce li ha lui e suo padre e suo nonno, e che non è facile nella sua razza una sostituzione di infanti1. In verità egli è capace anche di avere ulceri nelle gambe e piaghe nelle dita, e di non curarle ma di lasciarle inasprire. E ha le mascelle ferine e folte di peli fino a buona parte del costato, e i denti neri e cariati, talché disgustoso egli è e fetido2. E altre simili cose. Col boccone in bocca si soffia il naso; mentre sacrifica dà di stomaco3: chiacchiera con qualcuno, e butta dalla bocca; mentre beve, rutta; cade rovescioni sul letto insieme con sua moglie e dorme; adopera nel bagno olio raucido per ungersi, e indossato una tunica grossa è un mantello assai leggiero e pieno di frittelle esce in piazza.

Note

  1. Invece dell’αὐτόν del codice V leggo αὐτοῦ, e non accetto le altre congetture.
  2. Il sudicio provoca disgusto; ma il piallone del carattere quinto vuol piacere, e per piacere agli altri si taglia spesso i capelli si pulisce i denti, si muta vestito, si profuma, e frequenta le persone eleganti e vive, noi diciamo, nella buona società.
  3. La congettura del Diels ἀδαξᾶσθαι mi par buona, invece del δ´ ἀρξάσθαι del codice che non avrebbe senso. Dunque ὀδαξᾶσθαι o ἀδαξᾶσθαι, che sono la medesima cosa.