Guida della montagna pistoiese/Cutigliano (Indicazioni utili)

Cutigliano (Indicazioni utili)

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Da San Marcello a Lizzano e a Cutigliano Da San Marcello alla Cartiera della Lima e quindi a Boscolungo
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CUTIGLIANO

Altezza sopra il livello del mare dai terrazzini del campanile della chiesa maggiore, metri 703.

Dalla via Nazionale al luogo detto i Casotti, varcata la Lima, si sale a Cutigliano in vettura per una strada ora ampliata e resa meno ripida. [p. 104 modifica]

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Il forestiero che voglia profittare dell’aria salubre di questo Paese per sua dimora in estate, potrà alloggiare all’albergo

Il Cappel d’Orlando di Gaetano Tonarelli, posto in Piazza Ferruccio in prossimità di ameno Viale fiancheggiato da secolari abeti, albergo ove si prende in pensione anco alla settimana a prezzi discretissimi. Ivi si trovano Vetture, Guide e Cavalcature per escursioni, e si procurano quartieri e camere nel Paese a chi ne faccia richiesta. Vi è poi un altro

Albergo con Caffè di Biagio Cheloni e la

Trattoria di Antonio Filippini, proprietario esso pure di un Caffè e di un quartiere da affittarsi.



CC
utigliano (forse da un romano Cutilio). In val di Lima nel fianco meridionale dell’Appennino che scende dall’Alpe alla Croce.

Quantunque così elevato risiede in un’amena valletta da ogni parte ricinto da monti, e più aperto dal lato di mezzodì.

Il Comune ha 2508 abitanti. Il Paese capoluogo 1000. Vi è

Ufizio di Posta con arrivo e spedizione giornaliera; una scuola maschile e una femminile; un medico chirurgo, una farmacia, quattro caffè, [p. 106 modifica] pubblico biliardo, un piccolo teatro, e una banda musicale.

Sulla piazza maggiore detta di Catilina sono buone case, e alcune si affittano a discreti prezzi.

Loggia e Palazzo Pretorio di Cutigliano. [p. 107 modifica]

V’è abbondanza di latte e di burro, di trote, di fragole e di lamponi. Vi hanno poi due buoni macelli.

Fino dai tempi dei Longobardi fu di qui all’Alpe alla Croce il varco per la Lombardia.

Ebbe il Paese il palazzo pretorio, ora del Comune, fino dal 1377 residenza dei Capitani della Montagna, dei quali serba ancora gli stemmi. Fra i capitani si novera un Bonaparte, come resulta da una iscrizione nella sala di detto palazzo, dove leggesi: «Al tempo di Gio. Filippo di Mario Bonaparte di San Miniato, Capitano della montagna dal 1742 al 1745;» di quel ramo che si è creduto che appartenesse alla famiglia imperiale.

Nella Chiesa plebana, alla quale si giunge per un viale piano e fiancheggiato da grossi abeti, sono da osservare i pregiati dipinti: San Bartolomeo che libera un’ossessa, del Vini, detto Bastian Veronese (1570); la Circoncisione, di Giovanni da San Giovanni (1620); la Beata Vergine del Rosario, di Matteo Rosselli; la Natività di Maria, di Niccodemo Ferrucci; la Beata Vergine e alcuni Santi, creduto del pistoiese Fra Paolino scolare del Della Porta. Furono restaurati nel 1839. Nel già convento delle Clarisse è la scuola femminile pubblica. Nella chiesetta contigua si nota la Beata Vergine con Santi, del Pignoni; la Concezione, di Matteo Rosselli; un monumento con busto in marmo a Lucia Pagliai conterranea. Nella chiesa della compagnia son lavori dei Della Robbia, e una tela del pistoiese Pietro [p. 108 modifica] Ulivi. Il celebre poeta Giuseppe Giusti in una lettera all’amico Francioni (N° 50), e nella seguente (vedi il suo Epistolario) dove descrive la sua gita a questa montagna, così parla di Cutigliano: «Il paese è ameno, ben posto, fornito d’ogni bene, e fra le altre cose di belle montanine. Qui è dove il nostro poeta Filippo Pananti soleva passare due o tre mesi della grande estate fuggendo le lastre roventi di Firenze. Quell’aria pura, l’aspetto di quel paese tanto lieto e ridente, e il conversare con quei montanini vispi e ben parlanti, cresceva, come m’ha detto mille volte egli stesso, gaiezza al suo spirito e grazia al suo verso.»

Il Paese diede i natali a Luca Giacomelli, detto il Capitan Mattana, che pugnò e morì a Montemurlo con gli Strozzi, e, dopo il Ferruccio, fu il più strenuo propugnatore della libertà della Repubblica fiorentina; a Santi Borri detto il Santaccio, famoso nella guerra contro Siena; a Lucia Pagliai celebre nelle scienze (1647); ai Pacioni dottor Pietro, avvocato Giuliano e Vincenzo; il primo scrittore e professore di Diritto civile, fondatore pel suo paese di due posti di studio alla Università di Pisa e di altre beneficenze; a Fra Biagio Betti pittore (1572); al cronista Atanasio Farinati-Uberti; a Gio. Andrea Peri professore di Diritto canonico all’Università di Pisa; all’illustre scienziato P. Mauro Bernardini (1830).

Poco più in alto, a tramontana di Cutigliano, torreggiava il fortilizio della Cornia, che vuolsi [p. 109 modifica] fabbricato dai conti Guidi, ora diruto. Qui presso esiste tuttora la casa già abitata dal detto Capitano Mattana, con vasto orto, sostenuto da muri dell’antico fortilizio con due torri, e che ora si venderebbe. Di lassù è una bella veduta, che il professor Giuseppe Arcangeli nel suo racconto su questo guerriero, così la descrive: «Da quel punto elevato si para davanti agli occhi nella sua vaghezza la parte superiore di Valdilima; di faccia la montagnetta a forma di cono, chiamata per questo dagli immaginosi montanari il Cappel d’Orlando; il torrente del Sestaione con quel suo magnifico ponte, il quale con due smisurati archi ricongiunge il fianco di due montagne; ed ivi presso il piano di Malarme, dove raccontano essersi combattuta la famosa battaglia di Catalina (sebbene con nessuna probabilità, ripensando da dove venisse e dove recavasi). Da questo punto si scorge la bellissima via Modenese, che addossandosi alle pittoresche scogliere dell’Orice, seguita agevolmente la romoreggiante fiumana, e incomincia a salire la montagna di Boscolungo; e tu la vedi ne’ suoi andirivieni come una tortuosa striscia biancastra or comparire ed or perdersi fra la verdura dei castagneti. Voltandosi a levante tu hai sotto gli occhi il Paese di Cutigliano; gruppi di case disposti bizzarramente nel declivio della montagna, colle distorte vie, co’ portici e co’ veroni all’antica maniera; e dopo un viale amenamente ombrato da grossi abeti, la maggior chiesa con l’acuminata sua torre. Al di là altri colli sporgenti; fra mezzo i quali la [p. 110 modifica] Volata ed il Rio di Forca che si precipitano nella Lima: poi Vizzaneta co’ suoi rustici verzieri, e le rovine di Lizzano; ed esso di nuovo rifabbricato; e in ultimo il borghetto di Lancisa, che in modo assai pittoresco ti sembra pendere dai dirupi.»

Ad una delle estremità del paese di fianco alla chiesa maggiore è una comoda Via pianeggiante, detta di San Vito, costruita a spese del Comune, lunga circa due chilometri, che serve di ameno passeggio ombrato di castagni, all’estremo del quale il viaggiatore gode di una magnifica veduta dei Paesi limitrofi, della profonda vallata della Lima e dei monti circonvicini.

Il touriste o il villeggiante che, vago di vedere i dintorni, voglia far centro Cutigliano, potrà fare dal Paese varie piacevoli gite; per le quali troverà in Cutigliano vetture a quattro ruote, guide e cavalcature.

Una cavalcatura con la sua guida costa lire 4 o 5 il giorno.

La guida sola costa lire 2 il giorno e il vitto.

Ogni giorno, al mattino, parte da Cutigliano e vi ritorna a ore 1 ½ pom. il postino con vettura a 4 ruote, e a due cavalli, che per due lire conduce a San Marcello e viceversa.

Da Cutigliano alla Stazione di Pracchia, chilometri 20 in vettura, da lire 6 alle lire 8 secondo la stagione.

Da Cutigliano all’Abetone, chilometri 12 in vettura a due cavalli con lire 4 per posto. [p. 111 modifica]

Da Cutigliano all’Abetone vettura a un cavallo per andata e ritorno da lire 8 alle lire 10.

Per le gite da farsi movendo da Cutigliano, si notano i chilometri se in vettura, o a piede o per cavalcatura.

Da Cutigliano al Ponte sul torrente Sestaione, in vettura
Chilom. 2
Da Cutigliano alle Cuccole, a piedi
» 2
Al Monte della Piastra, a piedi o per cavalcatura
» 6
Al Pian degli Ontani, a piedi o per cavalcatura
» 4
Dal Pian degli Ontani al Lago Nero alle falde del monte detto Le Tre Potenze, a piedi o per cavalcatura
» 6
Dalle Tre Potenze al Lago Piatta, al Lago del Greppo o delle Capanne, a piedi o per cavalcatura
» circa 5
Dalle Tre Potenze al Lago Santo, a piedi o per cavalcatura
» 10
Da Cutigliano al Cappel d’Orlando, al Monte Torto e al Monte Cardoso, a piedi o per cavalcatura
» circa 7
Da Cutigliano a Pianosinatico, in vettura
» 6
Da Pianosinatico all’Abetone o Boscolungo, in vettura
» 6
Da Boscolungo a Fiumalbo alle falde del Cimone (prov. Modenese), in vettura a un cavallo per lire 1,50
» 8
Da Fiumalbo alla Pieve a Pelago, in vettura, lire 2 fino a Pelago
» 5

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Da Pieve a Pelago all’Alpe di San Pellegrino sui confini della Garfagnana e del Modenese, a piedi o in vettura
chilom. 30
Da Boscolungo al Libro Aperto, a piedi o per cavalcatura
» 5
Dal Libro Aperto al Cimone, a piedi o per cavalcatura
» 10
Da Boscolungo al Monte delle Tre Potenze, a piedi o per cavalcatura
» 8
Da Cutigliano al Villaggio detto del Melo, a piedi o per cavalcatura, e fino al Libro Aperto
» 10
Da Cutigliano al Lago Scaffaiolo, a piedi in 3 ore
» 8
Dal Lago Scaffaiolo al Corno alle Scale, a piedi in 1 ora
» 1
Da Cutigliano a Lizzano, a piedi in ore 1 ½
» 3
Da Cutigliano alla Grotta di Macereti (di questa vedi l’art. Grotta ec.), a piedi o per cavalcatura
» 6
Da Cutigliano al Ponte e alla Cartiera della Lima, in vettura
» 5
Da Cutigliano a San Marcello, in vettura
» 8
Da San Marcello a Cavinana, in vettura
» 3
Da Cutigliano a Mammiano, in vettura
» 7
Da Cutigliano a Popiglio, in vettura
» 8
Da Cutigliano ritorno a San Marcello, in vettura
» 8
Da Cutigliano ai Bagni di Lucca
» 24
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Altri itinerari per chi vada a piedi, con indicazione delle ore, e delle guide.


Discesa dal Corno o dallo Scaffaiolo per l’Ospitale al Lago di Pratignano e a Fanano, in ore 5.

Idem per la Madonna dell’Acero, per Lizzano in Belvedere, e Porretta, in ore 5.

Dallo Scaffaiolo per Monte Spigolino, l’Alpe alla Croce, e Libro aperto a Boscolungo (senza guida) ore 8.

Dal Libro aperto al Cimone (senza guida) ore 3.

Da Boscolungo al Cimone per Libro aperto (con la guida a Lire 5) ore 5.

Da Boscolungo per il Lago Nero (m. 1891) alle Tre Potenze; ascensione del Rondinaio dalla Foce a Giogo, ore 6 — Discesa al Lago Baccio, ore 1; al Lago Santo ore 2 ½: e in altre 4 ore per le Tagliole a Fiumalbo — Guida Lire 10.

Da Boscolungo al Lago Santo per le Tagliole, andata e ritorno, ore 10. Guida Lire 8. — Dalla cima del Rondinaio per discendere a Coreglia, ore 3 ½.

Dal Lago Santo (1378) per la Porticciola e Renaio si discende a Barga in ore 6.