Guida della Val di Bisenzio/Parte seconda/3/a
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Al M. Mezzano e al M. Piccioli. Dalla vetta del Monteferrato si scende all’avvallamento che si vede fra il Chiesino e M. Mezzano, detto le Croci (10 min.); si sale alla cima di questo ultimo poggio (400 m. 8 min.); di qui si presenta bellissima la vista dei valloncelli di Capraia e di Solano incoronati dal monte di Cerreto, della Collina e di Capraia. Quel tratto di terreno che si stende a guisa d’anfiteatro è gradevole e pittoresco spettacolo per la differenza delle diverse coltivazioni, per l’aspetto del monte, per un’armonica intonazione di tinte, che proviene dal verde dei campi e de’ boschi, e dalle tante gradazioni di colore di quei terreni. Si scende alla foce detta i Colli e si sale comodamente in breve alla cima di M. Piccioli (354 m.) Per una pineta framezzata da quercioli e ginestre si giunge ad una spianata detta la Casaccia, dove fanno capo diversi sentieri; quello che volge a ponente, salendo un poco, conduce ad una casa colonica posta sul versante occidentale chiamata di M. Lopi, e dalla quale si ha bellissima veduta sulla sottoposta valletta di Bagnolo: il sentiero che va a sud sul versante orientale, guida alle cave del marmo, (V. a pag. 69) e a Figline in 40 minuti; l’altro che va a nord-est scende per il bosco a Capraia, una casa colonica, presso la quale un tempo era la chiesa di S. Cristina soppressa nel 1755; un quarto sale per la crina del poggio.
Il Repetti nel suo dizionario, confonde questa antica parrocchia con S. Cristina a Logomano in Val d Bisenzio. Oggi chi volesse andare a ricercare dove questa chiesetta sorgesse, non troverebbe che pochissimi avanzi di mura fra la casa colonica e la Villa Mazzoni sul sentiero che vi passa. In un libro di ordini vescovili nell’archivio della parrocchia di Figline si legge, che Monsignor Alamanni vescovo di Pistoia, ordinò che fosse demolita nel 1755, e così fu. La tradizione aggiunge che le campane di S. Cristina a Capraia furono portate a Maleseti o Chiesa nuova, e che nel giorno della profanazione eseguita per ordine vescovile una grandine spaventosa desolò i dintorni.
Da Capraia si giunge alle fornaci di Figline e poi al Borgo in 30 minuti.
Chi poi dalla Casaccia volesse continuare per la cima verso Iavello, si sale per un sentiero in mezzo ai querciuoli e per un bel tratto lungo un filare di cipressi e si giunge ai Termini d’Albiano (30 min.). Bisogna tenersi sempre sul crinale e a sinistra; non pigliare i sentieri che discendono a destra; conducono giù al torrente Bagnolo o alla chiesa d’Albiano.
Dai Termini (Vedi Itin. 5), si scende a Figline volgendo a destra e raggiungendo la Via di Schignano in 35 minuti.