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passando per Maleseti e la Chiesa Nuova va a Prato (1,10 min.).

Si può prendere invece la via a sinistra, la quale lungo le falde del Monte passa sotto la Villa Geppi, attraverso il bosco di cipressi e di cerri e presso il Convento di Galceto ritrova la strada descritta a pag. 61.

Al M. Mezzano e al M. Piccioli. Dalla vetta del Monteferrato si scende all’avvallamento che si vede fra il Chiesino e M. Mezzano, detto le Croci (10 min.); si sale alla cima di questo ultimo poggio (400 m. 8 min.); di qui si presenta bellissima la vista dei valloncelli di Capraia e di Solano incoronati dal monte di Cerreto, della Collina e di Capraia. Quel tratto di terreno che si stende a guisa d’anfiteatro è gradevole e pittoresco spettacolo per la differenza delle diverse coltivazioni, per l’aspetto del monte, per un’armonica intonazione di tinte, che proviene dal verde dei campi e de’ boschi, e dalle tante gradazioni di colore di quei terreni. Si scende alla foce detta i Colli e si sale comodamente in breve alla cima di M. Piccioli (354 m.) Per una pineta framezzata da quercioli e ginestre si giunge ad una spianata detta la Casaccia, dove fanno capo diversi sentieri; quello che volge a ponente, salendo un poco, conduce ad una casa colonica posta sul versante occidentale chiamata di M. Lopi, e dalla quale si ha bellissima veduta sulla sottoposta valletta di Bagnolo: il sentiero che va a sud sul versante orientale, guida alle cave del marmo, (V. a pag. 69) e a Figline in 40 minuti; l’altro che va a nord-est scende per il bosco a Capraia, una casa colonica, presso la quale un tempo era la chiesa di S. Cristina