Gli orrori della Siberia/Conclusione
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Conclusione
Tre giorni dopo, il colonnello ed i suoi compagni lasciavano l’accampamento dei bravi nomadi, per giungere alla carovaniera che da Maimacin corre attraverso al grande deserto dei Gobi.
Il capo khalkha, che era stato largamente rifuso dei danni coi tremila rubli regalatigli da Maria, li aveva provvisti di robusti cavalli, di tre cammelli, e di viveri in grande quantità, ed aveva voluto guidarli fino sulla via del deserto, per raccomandarli ad alcune tribù sue amiche.
Riposatisi alcuni giorni nei dintorni di Maimacin, attesero colà una grossa carovana di mongoli che dovevano dirigersi nella ricca provincia di Pecili. Fu fra quei trafficanti, che con grande soddisfazione incontrarono i tre politici ed il galeotto, fuggiti dal pozzo della miniera durante quella terribile notte.
Quei disgraziati erano riusciti a girare il Baikal, soffrendo privazioni d’ogni sorta e vivendo quasi sempre fra le nevi delle montagne, quindi erano discesi a Khiachta e poi a Maimacin rimontando le paludi della Selenga.
Due mesi dopo il colonnello ed i suoi compagni entravano nella capitale del grande impero cinese. L’ingegnere, i tre politici ed il galeotto, aiutati da alcune centinaia di rubli regalati loro dal colonnello, s’arrestarono colà avendo trovato da occuparsi, gli altri invece proseguirono fino al mare, dove s’imbarcarono per Shanghai, nella cui città fissarono la loro dimora.
Iwan non lasciò più il suo compagno di catena, anzi si legò a lui con una catena molto più dolce, poiché appena poté riacquistare una parte delle sue ricchezze sfuggite alla rapacità del governo moscovita, chiese formalmente la mano della valorosa Maria Federowna.
Non sarebbe necessario dire se il colonnello, che da parecchio tempo si era accorto che i due giovani si amavano, gliela concesse con grande gioia.
Un mese più tardi i due giovani si univano, e lo stesso giorno ricevevano una lettera del capitano Baunje, colla quale li avvertiva che tornava in Russia, essendo stato nominato, pei suoi straordinari servigi, colonnello d’un reggimento di granatieri!...
Fine