Gli assempri/Di frate Bandino priore di Selva di Lago, che per non rompare el silenzio lassò furare l'asino

Di frate Bandino priore di Selva di Lago, che per non rompare el silenzio lassò furare l'asino

../D'un soldato che ricevette in presta dal diavolo tremila fiorini d'oro, e come nel portò in anima et in corpo ../Di Frate Niccolò Tini Priore del detto Convento IncludiIntestazione 5 luglio 2023 75% Da definire

Di frate Bandino priore di Selva di Lago, che per non rompare el silenzio lassò furare l'asino
D'un soldato che ricevette in presta dal diavolo tremila fiorini d'oro, e come nel portò in anima et in corpo Di Frate Niccolò Tini Priore del detto Convento

[p. 132 modifica]Di frate Bandino1 priore di Selva di Lago, che per non rompare el silenzio lassò furare l’asino.

CAP. 40.°


Ne la provincia di Siena dell’Ordine de’ frati romitani di Santo Augustino, è un luogo presso a la città per ispazio di tre miglia piccole, el quale luogo si chiama Selva di Lago. E secondamente ch’io udii dagli antichi frati che erano in quel luogo quando io venni all’Ordine, che avisavano che quel luogo era stato edificato degli anni più di trecento innanzi che si facesse l’unione de’ frati di [p. 133 modifica]Santo Augustino. Nel quale luogo abitavano molto devoti e santissimi romiti. E dicevano che abitò con loro per alquanto tempo nel suo principio el glorioso misser Santo Francesco. Poi per fuggire la frequenzia de le genti e la fama de la sua santità che già si cominciava a spandere fra le genti, e ispirato da lo Spirito Santo si partì; avenga che per dispensazione di Dio quanto più la fuggiva più si spandeva.2

Nel detto luogo poi che fu fatta l’unione dell’Ordine de’ frati romitani di Santo Augustino3 stettero alquanto tempo innanzi che prendessero luogo ne la città di Siena. E sempre in quel luogo stavano santissimi e vertuosi frati et erano tanto severi e ferventi nell’osservanze de la regola e de le cerimonie che una volta avenne questo caso. Cioè che essendo Priore del detto convento un santissimo e venerabile frate el quale aveva nome frate Bandino e de’ Balzetti da Siena, essendo di meriggiana a tempo di silenzio e’ frati a le cel[p. 134 modifica]le loro, e vedendo el benedetto frate Bandino che un ladro aveva furato l’asino del luogo e menavasenelo, innanzi che egli volesse rompare ci silenzio o farlo rompare a’ frati sofferse che ’l ladro se ne menasse quell’asino. Egli non dimeno se n’andò in chiesa dinanzi a la tavola del Salvatore et ine si gittò in orazione e pregò Idio per quel ladro, acciò che Dio gli desse vero conoscimento sì che egli tornasse a penitenzia e salvasse l’anima sua. Unde el ladro andandosene coll’asino et essendo già presso che fuore de la Selva, quando venne all’uscire, l’asino si fermo a modo che fosse stato di pietra confitto in terra, e per nullo modo gli potè tanto dare che l’asino si volesse mai mutare per uscir fuore de la Selva. Allora el ladro temendo di non essere sopragionto se ne voleva andare e lassare l’asino. E medesimamente volendo uscir fuor de la Selva gli pareva che l’aria gli facesse muro e per nullo modo ne poteva escire. Unde egli vedendosi a così fatto partito fu compunto nel suo cuore e fece boto a Dio e ala Vergine Maria, che se li desse grazia ch’egli si potesse partire inde, ch’egli ritornarebbea dietro e rimerrebbe l’asino e rendarebbelo, e da inde innanzi amendarebbe e correggiarebbe la vita sua. E fatto ’l boto, l’asino per se medesimo


Note

  1. Fu di nobilissima ed antica famiglia senese. Fiorì dal 1222 fino al 1270. Fu priore del luogo di Selva di Lago dal 1227 in poi. L’epoca sua fu il Ciclo mitico del convento di Lecceto; tante ne raccontano! Fondò il convento di S. Agostino di Siena.
  2. La sua fama di santità.
  3. Dunque l’origine di Lecceto della Selva non risale che al secolo X. Buono argomento contro l’esagerazioni degli scrittori della storia di questo convento.