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le loro, e vedendo el benedetto frate Bandino che un ladro aveva furato l’asino del luogo e menavasenelo, innanzi che egli volesse rompare ci silenzio o farlo rompare a’ frati sofferse che ’l ladro se ne menasse quell’asino. Egli non dimeno se n’andò in chiesa dinanzi a la tavola del Salvatore et ine si gittò in orazione e pregò Idio per quel ladro, acciò che Dio gli desse vero conoscimento sì che egli tornasse a penitenzia e salvasse l’anima sua. Unde el ladro andandosene coll’asino et essendo già presso che fuore de la Selva, quando venne all’uscire, l’asino si fermo a modo che fosse stato di pietra confitto in terra, e per nullo modo gli potè tanto dare che l’asino si volesse mai mutare per uscir fuore de la Selva. Allora el ladro temendo di non essere sopragionto se ne voleva andare e lassare l’asino. E medesimamente volendo uscir fuor de la Selva gli pareva che l’aria gli facesse muro e per nullo modo ne poteva escire. Unde egli vedendosi a così fatto partito fu compunto nel suo cuore e fece boto a Dio e ala Vergine Maria, che se li desse grazia ch’egli si potesse partire inde, ch’egli ritornarebbea dietro e rimerrebbe l’asino e rendarebbelo, e da inde innanzi amendarebbe e correggiarebbe la vita sua. E fatto ’l boto, l’asino per se medesimo