Giudici (Diodati 1821)/capitolo 15
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Sansone fittorioso dei Filistei.
2 E gli disse: Io stimava sicuramente che del tutto tu l’odiavi; e però la diedi al tuo compagno; la sorella sua minore non è ella più bella di lei? deh! prendila in luogo di essa.
3 E Sansone disse loro: Ora non avrò colpa de’ Filistei, quando io farò loro del male.
4 Sansone adunque andò, e prese trecento volpi; prese ancora delle fiaccole; e, volte le code delle volpi l’una contro all’altra, mise una fiaccola nel mezzo fra due code.
5 Poi accese le fiaccole, e cacciò le volpi nelle biade de’ Filistei, ed arse le biade ch’erano in bica, e quelle ch’erano ancora in piè, e le vigne, e gli ulivi.
6 E i Filistei dissero: Chi ha fatto questo? E fu detto: Sansone, genero di quel Timneo; perciocchè egli ha presa la sua moglie, e l’ha data al suo compagno. E i Filistei andarono, ed arsero col fuoco lei, e suo padre.
7 E Sansone disse loro: Fate voi a questo modo? se io non mi vendico di voi; poi resterò.
8 Ed egli li percosse con grande sconfitta, percotendoli con la coscia in su i fianchi. Poi discese, e si fermò nella caverna della rupe di Etam.
9 E i Filistei salirono, e si accamparono in Giuda, e si sparsero in Lehi.
10 E gli uomini di Giuda dissero: Perchè siete voi saliti contro a noi? Ed essi dissero: Noi siamo saliti per far prigione Sansone; acciocchè facciamo a lui, come egli ha fatto a noi.
11 E tremila uomini di Giuda discesero nella caverna della rupe di Etam, e dissero a Sansone: Non sai tu che i Filistei signoreggiano sopra noi? Che cosa è dunque questo che tu ci hai fatto? Ed egli disse loro: Come hanno fatto a me, così ho fatto a loro.
12 Ed essi gli dissero: Noi siamo discesi per farti prigione, per darti nelle mani de’ Filistei. E Sansone disse loro: Giuratemi che voi non vi avventerete sopra me.
13 Ed essi gli dissero: No; ma ben ti legheremo, e ti daremo nelle mani de’ Filistei; ma non ti faremo già morire. Così lo legarono con due funi nuove, e lo menarono via dalla rupe.
14 Quando egli fu giunto a Lehi, i Filistei gli vennero incontro, con grida d’allegrezza; ma lo Spirito del Signore si avventò sopra lui; e le funi ch’egli avea in su le braccia, diventarono come lino che si arde al fuoco, e i suoi legami si sciolsero d’in su le sue mani.
15 E, trovata una mascella d’asino non ancora secca, vi diè della mano; e, presala, ammazzò con essa mille uomini1.
16 Poi Sansone disse: Con una mascella d’asino, un mucchio, due mucchi! Con una mascella d’asino, ho uccisi mille uomini!
17 E, quando ebbe finito di parlare, gittò via di sua mano la mascella; e pose nome a quel luogo Ramat-lehi2.
18 Poi ebbe gran sete; e gridò al Signore, e disse: Tu hai messa questa gran vittoria in mano al tuo servo; ed ora ho io a morir di sete, e a cader nelle mani degl’incirconcisi?
19 Allora Iddio fendè un sasso concavo ch’era in Lehi; e d’esso uscì dell’acqua, onde Sansone bevve, ed egli tornò in vita; perciò pose nome a quel luogo En-haccore3; la qual fonte è in Lehi, fino a questo giorno.
20 Ed egli giudicò Israele al tempo dei Filistei vent’anni.
Note
- ↑ Gios. 23. 10. Giud. 3. 31.
- ↑ cioè : Getto della mascella.
- ↑ cioè: Fonte di colui che grida.