Gioventù italiana del littorio/Capitolo 7

Capitolo 7

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VII

ORGANIZZAZIONI FEMMINILI


C
on questo tema entriamo nel campo piú delicato di tutta l’attività della Gioventú italiana del Littorio. Il problema dell’organizzazione della gioventù femminile, che s’innesta in quello generale della posizione morale e giuridica della donna nella società, è vecchio e dibattutissimo.

La donna italiana tiene in modo cosí definitivo, cosí inalterabile, alla sua felice femminilità, che non ci sarà mai il pericolo che essa abbia tendenze a mascolinizzarsi o professi comunque delle velleità egualitarie. I nostri princípi anche in questo campo sono agli antipodi di quelli delle democrazie.

Teniamo conto, e in questo campo piú che negli altri, della nostra realtà ideale, storica, razziale, religiosa e, se non bastasse, di quella politica che tutte le pone in valore.

Con ciò l’ideale dell’educazionc femminile è ben definito: esso è quello della tradizione latina, per cui la donna è considerata anzitutto come compagna dell’uomo, anima della casa e [p. 58 modifica]custode del focolare domestico. Quindi essenzialmente come madre.

Punto di partenza e punto di arrivo per l’educazione della G. I. L. nei riguardi della gioventú femminile è la famiglia, intesa come nucleo fondamentale dello Stato. Si tratta di educare la donna di famiglia che, nella pienezza delle sue doti femminili e con la sua preparazione, possa illuminare e sostenere le fatiche dell’uomo; che sia cosciente dei suoi doveri di cittadina e dotata di quel sentimento fascista delle proprie grandi responsabilità verso la Patria, per cui sappia si guidare amorevolmente i figli nei loro primi passi nella vita, ma, principalmente, educare in essi degli uomini di carattere, pronti ad essere anche dei soldati forti e coraggiosi.

Con ciò la donna è chiamata ad armonizzare la tradizione intima della famiglia con quella piú ampia della Nazione, facendo appunto della famiglia la piú efficace collaboratrice dello Stato. Ma il compito della donna non è limitato esclusivamente alla famiglia. Quando la Patria lancia il suo appello, essa deve essere la prima a raccoglierlo per suscitare negli animi l’entusiasmo, la fede e lo spirito di abnegazione e di sacrificio. Cosí è avvenuto durante le sanzioni, cosí avviene oggi nella battaglia per l’ [p. 59 modifica]autarchia, nella quale la donna italiana si trova in prima linea.


Nata in seno al Partito nel 1925, l’organizzazione femminile vi si è perfettamente e completamente inquadrata il 29 ottobre 1937-xvi con l’istituzione della G. I. L., forte di piú che 3 milioni di iscritte.

Reggono le file dell’organizzazione femminile nei Comandi federali, prestando attività quasi sempre volontaria, dirigenti con funzioni politico-organizzative (ispettrice, viceispettrice, caporaggruppamento e capogruppo); dirigenti con funzioni esecutive di comando (capocoorte e capocenturia) tratte da appositi corsi nazionali; inoltre le graduate piccole e giovani italiane e giovani fasciste. Le piccole italiane frequentano un corso locale invernale, le giovani italiane e le giovani fasciste ottengono il grado alla fine di un campo provinciale che si svolge durante l’estate.

Alle professoresse di educazione fisica diplomate all’accademia di Orvieto sono affidati compiti di ordine organizzativo, l’insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole medie del Regno e la preparazione sportiva delle giovani.

Con l’educazione fisica e lo sport la G. I. L. si ripromette di completare la preparazione [p. 60 modifica]della giovane alla sua vita futura, con esercizi appropriati al sesso, all’età e graduati nel tempo, senza invadere mai il campo propriamente atletico, facendola anzitutto sana e robusta e promuovendo lo sviluppo armonico di tutto il suo organismo. I programmi di educazione fisica comprendono esercizi a corpo libero, atletica leggera, danze ritmiche, tiro dell’arco ecc. Tutti gli esercizi sono compiuti, sempreché possibile, all’aria aperta. Il programma pre-sportivo e sportivo comprende: giuochi, corsa e salto, nuoto, sci, equitazione, pallacanestro, tennis, scherma, pattinaggio ecc. L’attività fisico-sportiva è integrata da movimenti in ordine chiuso, passeggiate ed escursioni. Il grado di addestramento ginnico conseguito dalle giovani ha la sua dimostrazione annuale nel saggio che ha luogo in occasione della “festa ginnastica nazionale”. L’efficienza sportiva è vagliata attraverso le prove nazionali annuali dei “Ludi juveniles”, dei quali è stato detto in precedenza.

La preparazione culturale delle giovani abbraccia la cultura fascista, che viene impartita con l’aiuto de Il primo libro del Fascista; inoltre conferenze su argomenti storici, artistici, economici e politici; lezioni e saggi di musica strumentale e corale, e di dizione; filodrammatica, disegno, pittura, scultura, ecc. Nell’ [p. 61 modifica]insegnamento del canto corale è sempre tenuto presente, accanto alla musica classica, il repertorio tradizionale delle varie regioni d’Italia. Nell’attività filodrammatica, che tende specialmente ad abituare alla semplicità, alla naturalezza dell’espressione, le varie categorie sono distinte. Le doti culturali e artistiche individuali hanno il loro vaglio annuale nei “Ludi juveniles”.

Una delle attività piú importanti della G. I. L. nei riguardi della gioventú femminile sono i corsi di preparazione alla vita domestica, che hanno lo scopo di preparare la giovane ad assolvere con competenza e con amore tutti i doveri della famiglia. Questi corsi trattano le principali esigenze di un’esemplare vita domestica, e comprendono: economia domestica e buon governo della casa, lavori femminili, igiene familiare, pronto soccorso e puericultura. Essi vengono tenuti presso le sedi femminili della G. I. L., e sono integrati da corsi speciali di lavoro femminile (corsi di taglio, cucito, ricamo, ecc.), di igiene familiare e di pronto soccorso, che si svolgono con la collaborazione dei Fasci femminili e comprendono nozioni di igiene, anatomia e fisiologia, di terapia delle piú comuni malattie, di profilassi antitubercolare, ed esercitazioni di assistenza e cura dei malati e degli infortunati. Le giovani italiane [p. 62 modifica]completano la loro preparazione con visite a sanatori, dispensari e ospedali per adulti e bambini.

Il personale da adibire alla direzione e agli altri servizi delle colonie climatiche, viene preparato attraverso i corsi di vigilatrice e di direttrice di colonia.

A partire dal sedicesimo anno di età le giovani frequentano i corsi di puericultura nei quali acquistano nozioni di igiene pre e post-natale. Questi corsi speciali contribuiscono in misura rilevante a prepararle ai compiti della maternità.

La G. I. L. cura anche la preparazione professionale delle giovani, attraverso corsi che sono distinti in speciali sezioni, a seconda delle condizioni sociali e delle attitudini particolari delle iscritte. Sono questi i corsi di dattilografia, stenografia, computisteria, lingue straniere, sartoria e artigianato.

Questi ultimi tendono tra l’altro a promuovere o a mantenere in vita quelle piccole industrie locali nelle quali si dimostra l’anima artistica e laboriosa del nostro popolo.

Nelle campagne, con appositi corsi istituiti periodicamente per le giovani rurali, la G. I. L. tende a sviluppare l’attaccamento alla terra e alle tradizioni locali. In essi si impartiscono nozioni sull’igiene e sul buon governo della casa [p. 63 modifica]rurale, sull’allevamento razionale degli animali domestici, sull’orto-floro-frutticultura, ecc.

A completare l’istruzione delle giovani, in tutti i corsi vengono impartite nozioni sull’opera legislativa di assistenza sviluppata dal Regime in tutti i campi.

I corsi di preparazione coloniale hanno lo scopo di formare nelle giovani una coscienza coloniale, preparandole ai compiti e alle esigenze della vita in colonia. La parte teorica comprende: storia e religione dei nostri possedimenti coloniali, geografia, etnografia ed economia coloniale, problemi dell’espansione coloniale e difesa della razza, economia coloniale nella lotta per l’autarchia nazionale, igiene tropicale e puericultura. La parte pratica studia: l’ammobiliamento, l’igiene della casa, la culinaria, la lavorazione dei latticini, la confezione del pane, la coltivazione dell’orto e del giardino, la confezione del vestiario, l’artigianato.


L’opera delicata che la G. I. L. rivolge alla preparazione della gioventú femminile, opera che fonde in un fraterno cameratismo migliaia di dirigenti e centinaia di migliaia di giovani, collaboranti allo stesso fine, integra e completa la preparazione culturale e politica data dalla scuola, coltiva e sviluppa le disposizioni [p. 64 modifica]artistiche e artigiane di gran parte della gioventú, allarga le sue cognizioni ai fini della vita pratica, tende infine a sviluppare l’istinto materno e a celebrare la funzione politica della famiglia.

Mercé la G. I. L. le giovani sentono veramente, nel contatto vivo con i diversi aspetti della vita nazionale, come la Patria ponga in loro la massima fiducia e conti in ogni momento sul loro valido contributo.

La giovane di oggi si presenta già trasformata dalla nuova educazione. Essa è sana e piena di letizia, economa e servizievole, d’animo disciplinato e forte, pronta a compiere i doveri che il Fascismo ha indicato alla donna italiana.