Giambi ed epodi/Libro II/A proposito del processo Fadda
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I.
Da i gradi alti del circo ammantellati
Di porpora, esse ritte
Ne i lunghi bissi, gli occhi dilatati,
4Le pupille in giú fitte,
Abbassavano il pollice nervoso
De la mano gentile.
Ardea tra bianche nuvole estuoso
8Il sol primaverile
Su le superbe, e ne la nera chioma
Mettea lampeggiamenti.
Fremea la lupa nutrice di Roma
12Ne i lor piccoli denti,
Bianchi, affilati, tra le labbra rosse
Contratte in fiero ghigno.
Un selvatico odor su da le fosse
16Vaporava maligno.
Era il sangue del mondo che fervea
Con lievito mortale,
Su cui provava già Nemesi dea
20Al vol prossimo l’ale.
E le nipoti di Camilla, pria
Di cedere le mani
A i ferri, assaporavan l’agonia
24De’ cerulei Germani.
II.
Voi sgretolate, o belle, i pasticcini
Tra il palco e la galera;
Ed intente a fornir di cittadini
28La nuova italica èra,
Studiate, e gli occhi mobili dan guizzi
Di feroce ideale,
Gli abbracciamenti de’ cavallerizzi
32Tra i colpi di pugnale;
E palpate con gli occhi abbracciatori
Le schiene ed i toraci,
Mentre rei gerghi tra sucidi odori
36Testimonian su i baci.
Poi, se un puttin di marmo avvien che mostri
Qualcosellina al sole,
Protesterete con furor d’inchiostri,
40Con fulmin di parole.
E pur ieri cullaste il figliuoletto
Tra i notturni fantasmi
Co ’l piè male proteso fuor del letto
44Ne gli adulteri spasmi.
Ma voi siete cristiane, o Maddalene!
Foste da’ preti a scuola.
Siete moderne! avete ne le vene
48L’Aretino e il Loiola.
ottobre 1879.
Note
- ↑ [p. 536 modifica]Ai dibattimenti delle Assise tenuti in Roma per l’assassinio del capitano G. Fadda, commesso da un cavallerizzo Cardinali, istigante e complice la Raffaella Saraceni moglie del capitano e amante del cavallerizzo, dal 20 settembre al 21 ottobre 1879 assisteva tra la folla immensa un numero grandissimo di signore e signorine della migliore società, come si dice, romana.