Giambi ed epodi/Libro I/Le nozze del mare
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Quando ritto il doge antico
Su l’antico bucentauro
L’anel d’oro dava al mar,
E vedeasi, al fiato amico
De la grande sposa cerula,
6Il crin bianco svolazzar;
Sorrideva nel pensiero
Ne le fronti a’ padri tremuli
De’ forti anni la virtú,
E gittava un guardo altero,
Muta, a l’onde, al cielo, a l’isole,
12La togata gioventú.
Ma rompea superbo un canto
Da l’ignudo petto ed ispido
De gli adusti remator,
Ch’oggi vivono soltanto,
Tizïan, ne le tue tavole,
18Ignorati vincitor.
Ei cantavano San Marco,
I Pisan, gli Zeni, i Dandoli,
Il maggior de i Morosin;
E pe’ i sen lunati ad arco
Lunghi gli echi minacciavano
24Sino al Bosforo e a l’Eussin.
Ne la patria del Goldoni
Dopo il dramma lacrimevole
La commedia oggi si dà:
De i grandi avi i padiglioni
Son velari, onde una femmina
30Il mar d’Adria impalmerà.
Le carezze fien modeste;
Consumare il matrimonio
I due sposi non potran:
Paraninfa, da Trieste
L’Austria ride; e i venti illirici
36L’imeneo fischiando van.
Fate al Lido un po’ di chiasso
E su a bordo un po’ di musica!
Le signore hanno a danzar.
Ma, per dio, sonate basso:
Qualcheduno a Lissa infracida,
42Che potrebbesi svegliar.
Bah! qui porgono la mano
Vaghe donne, a sprizzi fervidi
Lo sciampagna esulta qui.
Conte Carlo di Persano,
Oggi a festa i bronzi rombano;
48Non mancate al lieto dí.
luglio 1869.
Note
- ↑ [p. 531 modifica]“Giovedì 22 luglio, tempo permettendo, avrà luogo il varo della corvetta Vettor Pisani. In tale circostanza, con squisitissimo tatto, il comandante Cerutti dispose che la solennità abbia a farsi con tutta la pompa possibile, celebrando, come in in antico, lo sposalizio del mare, mediante anello, che, lavorato nell’Arsenale, sarà gettato alle onde da una delle nostre patrizie„. Rinnovamento di Venezia, 20 luglio 1869.