Giá sette volte ha Titan circuíto
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Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime
iii
[«Ben guardi ogn’uom pria che sia mosso».]
Giá sette volte ha Titan circuíto
nostro emispero e nostra grave mole:
per me in terra non è stato sole,
per me luce o splendor fuor non è uscito.
Ond’è ch’ogni mio gaudio è convertito
in pianto oscuro, e, quel che piú mi duole,
veder Amor che ne’ princípi suole
parer placato, ognor piú incrudelito.
Tristo principio è questo al nostro amore,
e giá mi pento della prima impresa,
ma or, quando aiutar non me ne posso;
ch’io sento arder la face a mezzo il core,
e oramai troppo è questa ésca accesa.
Dunque, ben guardi ogn’uom pria che sia mosso.