Già son molti anni, che di giorno in giorno
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Eustachio Crispi
II1
Già son molti anni, che di giorno in giorno
Gli occhi volgo e la brama al Ben, ch’io spero
Ben che giunge sì tardo, e sì leggiero
Passa, ch’io ne rimango in doglia e scorno.
5Forsennato egli è ben chiunque intorno
A diletto mortal gira il pensiero:
Vano diletto, e in tutto opposto al vero,
E sol di larve ingannatrici adorno:
Diletto, che aspettato è di tormento,
10Che presente non rende appien beato,
Che fuggendo finisce in pentimento.
Cangiami, o Dio, così noioso stato,
Con quel che abbraccia nel suo gran momento
Il Futuro il Presente ed il Passato.
Note
- ↑ A Dio.