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Ben che giunge sì tardo, e sì leggiero
Passa, ch’io ne rimango in doglia e scorno.
5Forsennato egli è ben chiunque intorno
A diletto mortal gira il pensiero:
Vano diletto, e in tutto opposto al vero,
E sol di larve ingannatrici adorno:
Diletto, che aspettato è di tormento,
10Che presente non rende appien beato,
Che fuggendo finisce in pentimento.
Cangiami, o Dio, così noioso stato,
Con quel che abbraccia nel suo gran momento
Il Futuro il Presente ed il Passato.
CARLO CROCCHIANTE
I
Chieggio ov’è Filli a Ninfe, ed a Pastori,
Filli, che pur di quà vagar vid’io:
Qua, rispondon, venn’ella, e poi partìo
Destando col bel piede erbette, e fiori.
5Chieggione al Sol; ma pien d’alti stupori
Mi risponde: specchiar la vidi al Rio;
Poi vinto da’ suoi lumi il lume mio,
Non vidi ove portasse i suoi splendori.
Alla foresta io la ricerco, al fonte;
10Ma sol odo, che al mio crudel dolore
Fann’eco ingannatrice e questo, e quella.
Pur mi dice un pensier: se vuoi la Bella
Trovar, non cercar più per valle, o monte,
Cercala in te, ch’ella ti sta nel cuore.
II
Mira, o Tirsi, come irato
Nell’April s’è mostro il Cielo,
Poichè il crudo orribil gelo
D’ogni pregio ha il suol spogliato.
5Tutti ha secchi i fior del prato