Già con la notte pareggiando il giorno
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti di Gabriello Chiabrera
III
AL SIG. CRISTOFANO BRONZINO
Dipartendosi da lui.
Già con la notte pareggiando il giorno
Febo de’ raggi suoi tempra l’ardore;
Ed a’ lidi paterni io fo ritorno,
4Nè so, Bronzin, se t’uscirò dal core.
Deh! se forma di Pindo il sacro orrore
Mai tuo pennello, onde i più chiari han scorno,
Me dipingi tra polve e tra sudore,
8Non dell’altiera fronde il capo adorno.
Per l’alte di Permesso ombrose scene
Espommi agli occhi altrui misero cigno
11Lento lento poggiar verso Ippocrene.
Ben col peso cadrei delle mie pene;
Ma Cosmo, dell’Italia astro benigno,
14Con l’inclita sua man pur mi sostiene.