Gazzetta Musicale di Milano, 1842/N. 3/Stabat Mater di Rossini
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MUSICA SACRA.
STABAT MATER di ROSSINI.
Un grande movimento in questi giorni
agita il mondo musicale. Il più celebre e
fortunato compositore di musica teatrale del
nostro secolo, il creatore di Tell e del Figaro,
fece dono al pubblico di un nuovo
suo spartito, scuotendosi finalmente da
quel letargico sonno che già da quasi dodici
anni credevàsi averlo tolto dall’aspirare
a novelle glorie, per giacersi nella
molle voluttà del far niente.
Rossini volle coronare la sua carriera, facendosi interprete de' dolori della Madre di Cristo e rendendosi emulo di Palestrina, Pergolesi, Cherubini, Mozart, ecc., senza però mostrarsi seguace dello stile ecclesiastico di que’ sommi, ma iniziandoci in una maniera di musica sacra, più melodica di tutti quelli che prima di lui si distinsero nello scrivere per chiesa. Egli concepì lo Stabat Mater nel 1852 di ritorno a Parigi da un viaggio fatto in Ispagna e sotto l’impressione de’ sentimenti religiosi in lui destati dalle visite di alcuni conventi. Quel primo saggio dedicato a Varella, commissario generale della Cruzada ed eseguito una sola volta a Madrid nel venerdì santo del 1833, e recentemente in Bologna, ricevette molte importanti modificazioni, e varj pezzi furono ben anco rifatti per intiero avanti che il manoscritto fosse affidato all'editore Troupenas, onde venisse reso di pubblica ragione.
Abbiamo già dato un cenno nel nostro foglio antecedente delle forti discussioni insorte a Parigi tra il legittimo cessionario di Rossini, ed un altro editore acquirente dell’autografo dedicato all’arcidiacono Varellas, relativamente alla proprietà ed ai diritti di pubblicazione di questo gran lavoro, della dimensione di un’opera in tre atti. A tempo debito ne riparleremo.
Adolfo Adam, compositore di musica in Francia meritamente applaudito per varie opere comiche, nel N. 43 della France Musicale, ha l’alto dapprima inserire un ragionato articolo sopra sei pezzi dello Stabat eseguiti nella sala di Herz dalla Viardot-Garcia e Labarre, e da Dupont e Geraldy, con i cori diretti da Panseron, il doppio quartetto condotto da Girard, ed il pianoforte, che rimpiazzava gli strumenti da fiato, tenuto da Labarre. - Al dire di quello scrittore tutto l'uditorio, composto da distinti artisti, fu profondamente penetrato dalle sublimi bellezze che ammiransi in que’ sei pezzi fra i quali una sublime introduzione, un coro, due magnifici quartetti (1), ed una grande aria di soprano, a pieni voti vennero giudicati capolavori per espressione perfettamente sentita, per superbi effetti di armonie, per immaginosi concetti melodici, per modulazioni nuove e per varietà di forme, in alcuni periodi forse troppo eleganti per una musica sacra.
Lo stesso Adam nel N. 48 del suddetto giornale, con argomenti e prove convincenti "confutata l’asserzione della Gazzette musical e - la musica dello Stabat di Rossini convenir più al teatro che alla chiesa e col paragone e coll'analisi di qualche brano del famoso Stabat di Pergolesi col nuovo, data a questo la palma, prese ad esaminare quattro altri pezzi cioè; il N. 2 aria di tenore; il N. 3 delizioso duetto fra soprano e contralto; il N. 4 aria di basso, uno de’ più lodevoli pezzi dell’opera, ed il N. 10 che comprende la fuga colla quale Rossini, come tutti i suoi predecessori, si è creduto in obbligo di terminare il sacro suo componimento, una volta per tutte dando la più solenne mentita a coloro che pretendevano egli non esser abbastanza dotto, e provando che non ebbe a sdegno il titolo di uomo di scienza, se non perchè preferiva quello di uomo di genio.
Que’ lettori che amassero esser meglio informati dello Stabat di Rossini possono ricorrere agli interessanti articoli da noi citati, od aspettare che la Gazzetta Musale di Milano ne parli dettagliatamente allorché il nuovo parto del Pesarese verrà fra noi pubblicato dal nostro Ricordi. Possa presto esserci dato di sentire degnamente interpretata questa creazione rossiniana! Sarà una straordinaria soddisfazione per tutti ed un vantaggio per molti. «Rossini, così lo stesso Adam, simile al sole ha sparso i suoi lumi sopra tutti i compositori, ed i suoi raggi hanno prodotto mollissime inspirazioni che senza la sua benefica influenza non sarebbersi sviluppate. Rossini è il genio più completo che abbia esistito".
C.
GIOVANNI RICORDI
EDITORE-PROPRIETARIO.
SI UNISCE IL QUARTETTO DELLO STABAT MATER DI ROSSINI, Quando corpus morietur.
Dall’I. R. Stabilimento Nazionale Privilegiato
di Calcografia, Copisteria e Tipografi Musicale di GIOVANNI RICORDI.
Contrada degli Omenoni N. 1720.