Fu ver che Ambrosio Salinero a torto
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VII
PER IL SIGNOR AMBROSIO SALINERO.
Fu ver che Ambrosio Salinero a torto
Si pose in pena d’odïose liti
Ben lungamente, e vero fu, che a torto
Assai più lungamente a soffrir ebbe
Tormento d’infestissima podagra:
Ma non per tanto è verità, che ei vinse
Con franchezza di cor pena e tormento,
E fu forte a seguir le belle Muse.
Non è chiuso sentier, che meni all’ombra
Dell’amate foreste di Parnaso,
Che a lui fosse nascosto: e non è calle,
Che scorga a’ puri rivi d’Ippocrene,
Che a lui non fosse aperto. Il sa Savona,
Ove nascendo ei vide il primier Sole,
Ma non gli fece onor di sepoltura,
Perchè alla nostra età non prende i cori
Altro che l’oro. Or questa rimembranza
In questo picciol sasso ha qui riposta
Il senza lui solingo suo Chiabrera.
O tu che passi, e queste note leggi,
Credi, che grande amor non mi abbarbaglia.
Fu costui degno, che di sua memoria
Duri dove è memoria del Permesso.