Forte mi maraviglio per che s'erra
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a cura di Aldo Francesco Massera
XIII secolo
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Questo testo fa parte della raccolta IV. Tenzoni politiche fiorentine/V. Tenzone tra Monte Andrea, ser Cione Baglioni, ser Beroardo, Federigo Gualterotti, Chiaro Davanzati e messer Lambertuccio Frescobaldi
12 — MESSER LAMBERTUCCIO
Guai a Carlo, se affronta il sovrano tedesco benedetto dal papa!
Forte mi maraviglio per che s’erra
vostro saver, che tanto ingegno serra,
dicendo sol sia Carlo que’, che serra
4la terra e ’l mar, si come nave s’erra.
Ché segnor vien, che per forza il diserra:
di questo so che mia mente non s’erra;
e, se Carlo s’adduce a quella serra,
8di sua gente e di lui mai non si serra.
Che la tedesca spada vien, coni’ segna,
per suo colpire, ne mostra la ’nsegna:
11per che ’l papa la benedice e segna.
E, se mi dite, amico, che m’insegna
tal, che vi parla e poi vi fere a segna,
14nego, ché sol mio ’ngegno mi disegna.