Fiore di virtù/XXXIV
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CAPITOLO XXXIV.
Della gola appropriata all'avvoltojo.
Gola che è contrario vizio della virtù dell’astinenza, secondo che dice Tullio, si è immoderata volontà di mangiare e di bere per appetito della dolcezza de’ cibi, e non per sustentamento di vita. E puossi assimigliare il vizio della golosità all’avvoltojo, il quale è un uccello che ha tanta cupidità di mangiare, ch’egli andrebbe ben cento miglia per trovare una carogna; e imperò seguitano molto l’oste; ed è segno di battaglia quando eglino appariscono dove la gente sia attendata. Del vizio della gola si legge nella Somma de’ vizj, che tutti gli mali si vengono dalla gola, ch’ella toglie la memoria, e distrugge il senno, e consuma lo ’ntelletto, e corrompe il sangue, turba gli occhi, indebolisce lo spirito, enfia la lingua, guasta il corpo, e tutte le infermità discendono da quella, e induce lussuria, e accorcia la vita. Isidoro dice: Se la gola non è raffrenata, indarno contra gli altri vizj si fatica. Anche dice: Laddove è il vizio della gola, la lussuria vi signoreggia. E in fine dice: La gola è infermità del corpo, distruggimento di mente, menomamento di vita. Salomone dice: Chi ama la vanità delle vivande, sempre starà mendico e in povertà; e chi ama lo vizio mai non sarà ricco. Ancora: Il vino e le femmine fanno errare gli savi. Ancora: Non guardare nel vino, che si bee agevolmente, e poi morde più che ’l serpente. Aristotile dice: Non usare il vizio delle bestie, che seguitano tutte la volontade della gola. Della gola nel Vecchio Testamento si conta, che quando Iddio formò Adamo ed Eva, si gli misse nel Paradiso, e diègli ricchezza e libertà di fare ciò ch’eglino volessono, salvo ch’e’ non mangiassono del frutto del pomo. E partendosi Iddio da loro, incontanente venne il demonio ad Eva, e sì la tentò tanto, che le fece rompere il comandamento d’Iddio; ed ella si pensò di volere avere compagnia, e fece tanto che Adamo ne mangiò; e per quello peccato noi moriamo tutti. Ond’egli è da credere che lo primo comandamento che Iddio fece fu della gola, e così è de’ maggiori peccati del mondo.