LXVIII

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L’Amante e Amico.

     Quand’ebbi inteso Amico, che leale
consiglio mi donava a su’ podere,
i’ sí li dissi: «Amico, il mi’ volere
4non fu unquanche d’esser disleale;
né piaccia a Dio ch’i’ sia condotto a tale,
ch’i’ a le genti mostri ben volere
e servali del corpo e dell’avere,
8ched i’ pensasse poi di far lor male.
     Ma sòffera ch’i’ avanti disfidi
e Malabocca e tutta sua masnada,
11sí che neuno in me giá mai si fidi:
po’ penserò di metterli a la spada».
Que’ mi rispuose: — «Amico, mal ti guidi:
14cotesta sí non è la dritta strada».