CXLVI

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CXLVI

La Vecchia.

     «Se del giuoco d’amor i’ fosse essuta
ben saggia, quand’i’ era giovanella,
i’ sare’ ricca piú che damigella
4o donna, che tu aggie oggi veduta.
Ch’i’ fu’ sí trapiacente in mia venuta,
che per tutto correa la novella
com’i’ era cortese e gente e bella;
8ma ciò mi pesa ch’i’ non fu’ saputa.
     Or sí mi doglio, quand’i’ mi rimiro
dentro a lo specchio, ed i’ veggo invecchiarmi:
11molto nel mio cuor e’ me n’adiro.
Ver è ched i’ di ciò non posso atarmi,
sí che per molte volte ne sospiro,
14quand’i’ veggio biltate abbandonarmi.»