Libro secondo - Capitolo 34
- Poi che gl’iddii si mostrano verso me graziosi e benigni, avendomi conceduto che io a questo onore, più tosto che alcuna altra giovane, eletta fossi a portare davanti alla vostra real presenza il santo uccello di Giunone, il quale per quella dea, al cui servigio già fu disposto, merita che qualunque alla sua mensa il dimanda si doni alcun vanto, il quale poi ad onore di lei con sollecitudine adempia: onde io per questo prendo ardire a dimandarlovi, e caramente vi priego che voi né i vostri compagni a ciò rendere mi siate ingrati, ma con benigni aspetti continuiate la valorosa usanza. E voi, altissimo signore, sì come più degno per la real dignità, e per senno e per età, prima, se vi piace, comincerete, acciò che gli altri per essemplo di voi debitamente procedano -. E qui si tacque.