Libro quarto - Capitolo 88
Partito il lungo consiglio, chi si diede ad una cosa e chi ad un’altra di costoro. Filocolo solamente si diede a pensare sopra l’udite cose, e prima fra sé le commenda e disidera, poi gravissimi reputa i pericoli a’ quali si mette, incerto d’acquistare la cosa per la quale a quelli si dispone. Di questo pensiero salta in un altro, e di quell’altro in molti; egli si ricorda di tutti i pericoli ch’egli ha corsi, e imagina quelli che egli correre dee: e nella savia mente estima i corsi essere stati grandi, ma molto maggiori gli paiono quelli che a venire sono; e nel pensiero gli prende de’ preteriti paura non che de’ futuri. E pargli, quando bene le parole di Dario pensa, quasi al suo disio mai non dovere pervenire per alcuno pericolo al quale egli si metta, o, se ne dee pervenire ad effetto, pensa che tardi fia. Ma più tosto consente, se ad alcuna cosa fare si mette, morte o vergogna acquistarne che il suo volere adempiere, né ancora ha alcuna volta ne’ suoi pensieri conosciuti i suoi folli disii come ora conosce. Per che egli fra sé e sé cominciò a dire: