Libro quarto - Capitolo 10
Poi che il giorno apparve e il luogo fu conosciuto da’ marinari, contenti d’essere in sicuro e grazioso luogo, discesero in terra. E Filocolo co’ suoi compagni, a’ quali più tosto della sepoltura risuscitati parea uscire che della nave, scesi in terra, e rimirando verso le crucciate acque, ripetendo in se medesimi i passati pericoli della presente notte, appena parea loro potere essere sicuri, e ringraziando gl’iddii che da tal caso recati gli avea a salute, offersero loro pietosi sacrificii e incominciaronsi a confortare. E da un amico d’Ascalion onorevolemente ricevuti furono nella città, e quivi la loro nave fecero racconciare tutta, e di vele e d’albero e di timoni migliori che i perduti la rifornirono; e incominciarono ad aspettar tempo al loro viaggio, il quale molto più si prolungò che ’l loro avviso non estimava. Per la qual cosa Filocolo più volte volle per terra pigliare il cammino, ma, sconfortato da Ascalion, se ne rimase, aspettando il buon tempo in quel luogo.