Filli, ai baci m'inviti e giá mi stendi
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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/I sonetti amorosi
xxviii
i baci non resi
Filli, ai baci m’inviti e giá mi stendi,
perch’io la baci, l’odorata bocca,
e que’, ch’amor da le mie labbra scocca,
baci soavi volentier ti prendi.
Ma baciata non baci, e mi contendi
quel dolce, ove nel bacio il cor si tocca;
e mentre in te di baci un nembo fiocca,
a tanti baci miei bacio non rendi.
Temi non forse, in sul baciarla, amara
sia questa bocca? Ahi, ben baciar la puoi,
ché, da la tua, giá d’esser dolce impara.
Almen, s’un bacio a me donar non vuoi,
ingrata amante e baciatrice avara,
rendimi i miei, ch’io piú non curo i tuoi!