Felice l'Alma
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XVIII
A’ Giusti fortunati.
Felice l’Alma,
S’ottiene palma
In guerra di pensier, che ci sospingono
Verso il peccar;
5E prende a scherno
L’arte d’inferno,
Quando suoi spirti incontra noi s’accingono
Con lusingar:
O ben veracemente
10Felice alma innocente!
Vago arboscello,
Cui d’un ruscello
Sotto il Nemeo Leon l’onde consolano
L’arso terren;
15A cui d’intorno,
E notte e giorno
Ministre di Pomona aure sen volano
In ciel seren;
Suoi folti rami infiora,
20E ben da lunge odora.
A tal sembianza
Uomo s’avanza,
Che con opre gentili in terra acquistasi
Del Ciel l’amor:
25Non così l’empio,
E porge esempio
D’uom che cerca la terra, onde poi attristasi:
Ah sommo error
Fondar, salvo che in Dio,
30La fin del suo desio!