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del chiabrera | 145 |
Anima, prendi guardia,
Che l’ore non s’arrestano,
E la vita sen va.
Come cedro sul Libano,
O come in campo Platano,
Cui freschi rivi irrigano,
O come rosa in Gerico
Al sospirar de’ zefiri,
L’uom giusto fiorirà.
XVI
Fons Aquae salientis in vitam aeternam.
Di rivi torbidi
Ognora invogliomi,
Più sempre stolto;
Ne l’arse viscere
5Unqua rinfrescansi
Poco, nè molto.
Ah che io dimentico,
Che Dio promisemi
Per sommo amore,
10Ch’ei faria sorgere
Acque vivissime
Dentro il mio core.
Sul pozzo celebre
Della Sammaria
15Ei si sedea,
Ed alla femmina,
Che chiedea bevere
Egli il dicea.
Ma le voci inclite
20Per me dispergonsi
In preda al vento;
E dommi a credere
Fra le miserie
Farmi contento.
25Forti caligini,
Immense tenebre
D’uman pensiero!
Ma tu soccorrimi
Amabilissimo
30Redentor vero.
XVII
Udire le vocazioni di Dio.
Fin dal monte Sionne odo parole
Di chi salvarmi brama;
Che mosso da pietà, pur come suole,
Soave a sè mi chiama:
5Perchè non sorgere,
Diletta mia, perchè tuoi passi affreni?
Sorgi bellissima
Agli occhi miei, sorgi veloce, e vieni.
Omai del verno rio placata è l’ira,
10Sono i nembi spariti,
Ecco il nostro terren fiorir si mira,
E danno odor le viti:
Perchè non sorgere,
Diletta mia, perché tuoi passi affreni?
15Sorgi bellissima
Agli occhi miei, sorgi veloce, e vieni.
Sì dal monte Sïonne odo parole
Di chi salvarmi brama,
Che mosso da pietà, pur come suole,
20Soave a sè mi chiama:
Ma pur trasvolano
Questi detti per me scherzo de’ venti,
Nè penso misero!
Quali del peccator fiano i tormenti.
XVIII
A’ Giusti fortunati.
Felice l’Alma,
S’ottiene palma
In guerra di pensier, che ci sospingono
Verso il peccar;
5E prende a scherno
L’arte d’inferno,
Quando suoi spirti incontra noi s’accingono
Con lusingar:
O ben veracemente
10Felice alma innocente!
Vago arboscello,
Cui d’un ruscello
Sotto il Nemeo Leon l’onde consolano
L’arso terren;
15A cui d’intorno,
E notte e giorno
Ministre di Pomona aure sen volano
In ciel seren;
Suoi folti rami infiora,
20E ben da lunge odora.
A tal sembianza
Uomo s’avanza,
Che con opre gentili in terra acquistasi
Del Ciel l’amor:
25Non così l’empio,
E porge esempio
D’uom che cerca la terra, onde poi attristasi:
Ah sommo error
Fondar, salvo che in Dio,
30La fin del suo desio!
SCHERZI
I
Pena volentieri.
Ben di sguardi talor mi si fa dono,
Ben odo il suono della voce umano,
E ben stringo talor l’amata mano,
Ma nella pena mia pur sempre io sono,
5Ne se ne pente il core;
Perocchè Amor non è senza dolore.