Favole scelte dalla raccolta dei fratelli Grimm/La Volpe e la signora Comare

La Volpe e la signora Comare

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La Volpe e la signora Comare
Il Figlio ingrato I tre Fratelli

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LA VOLPE E LA SIGNORA COMARE.


La Lupa partorì un lupicino e fece invitar la Volpe a far da Comare. — È nostra prossima parente, dicea, ha un bell’ingegno e molte astuzie, può istruire il mio bimbo e giovargli d’assai. — La Volpe se ne mostrò molto onorata e disse: — Pregiatissima signora mia, io le rendo grazie dell’onore che mi ha fatto, voglio adoperarmi in modo che ne sia contenta. — Ed il dì della festa mangiò con molto appetito, mostrossi allegra e soggiunse: — Cara signora Lupa, è dover nostro far sì che il lupicino venga su bene; perciò Ella deve per riprender forza nutricarsi con cibi sostanziosi, venga meco, la condurrò in un ovile da cui facilmente potremo portar via qualche cosa di buono. — Piacquero alla Lupa questi parlari ed andò colla Volpe, la quale da lungi le indicò l’ovile dicendo: — Provi, facilmente vi potrà entrare senza esser vista, frattanto io guarderò altrove per vedere se posso prendere qualche gallina. La bugiarda all’incontro ritornossene indietro e si sdraiò sull’erba a riposare.

La Lupa entrò nell’ovile; ma un cane che colà era, si mise ad abbaiare, subito accorsero i contadini presero la signora Lupa e [p. 75 modifica]sopra le gettarono una caldaia di panno bollente. Tutta malconcia ed azzoppata potè alla fine fuggire; vide la Volpe che distesa a terra fortemente lagnavasi dicendo: — ah! cara signora Lupa, come mi è andata male! I contadini mi pestarono le ossa: cara signora mia, se non vuole che qui mi rimanga e muoia, deh! mi porti a casa. La Lupa che a malapena potea reggersi sulle zampe, ebbe compassione di quella triste, la prese sulla schiena e così il malato portava il sano.

Colà giunti, la Volpe disse: addio, cara signora Lupa. Chi le tocca son sue, saltò giù ed andossene ridendo sgangheratamente.