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sopra le gettarono una caldaia di panno bollente. Tutta malconcia ed azzoppata potè alla fine fuggire; vide la Volpe che distesa a terra fortemente lagnavasi dicendo: — ah! cara signora Lupa, come mi è andata male! I contadini mi pestarono le ossa: cara signora mia, se non vuole che qui mi rimanga e muoia, deh! mi porti a casa. La Lupa che a malapena potea reggersi sulle zampe, ebbe compassione di quella triste, la prese sulla schiena e così il malato portava il sano.

Colà giunti, la Volpe disse: addio, cara signora Lupa. Chi le tocca son sue, saltò giù ed andossene ridendo sgangheratamente.


I TRE FRATELLI.


Fu già un uomo il quale aveva tre figli ed altri beni non possedea che la casa ove abitava. Ognuno di questi alla morte del Babbo desiderava ereditarla ed egli non sapea come disporne per non fare parzialità, dappoichè tutti e tre aveali cari ad un modo; il partito migliore sarebbe stato di venderla e spartir loro il danaro; ma far nol volle perchè era la casa degli avi suoi. Dopo molto mulinare gli venne in capo un pensiero e disse a’ suoi figli: andate per il mondo, provate, imparate un mestiere; quando ritornerete chi di voi