Favole scelte dalla raccolta dei fratelli Grimm/Il Chiodo
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Traduzione dal tedesco di Filippo Paoletti (1875)
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IL CHIODO.
Un negoziante avea fatto buoni negozi alla fiera; venduta tutta la mercanzia e riempita d’oro e d’argento la sua borsa. Pensò quindi alla partenza per essere prima di notte a casa; pose sul cavallo la valigia con entro il danaro e via.
A mezzogiorno smontò in una città; quando stava per ripartire venne lo stalliere e disse: — Signore, manca un chiodo al ferro della gamba sinistra di dietro del suo cavallo. — Non fa nulla, rispose il negoziante, per le sei ore che mi rimangono di cammino, il ferro starà attaccato. Ho fretta.
Soffermatosi di nuovo dopo mezzogiorno per far dare un po’ di pane al cavallo, venne il domestico nella camera e disse: — Signore, manca il ferro alla gamba sinistra di dietro del suo cavallo; lo devo condurre dal maniscalco? Non fa nulla, rispose il padrone, mi rimangono solo due ore di viaggio, il cavallo le farà facilmente. Ho fretta.
Rimontò e partì; ma poco dopo il cavallo cominciò a zoppicare, indi incespicò, cadde e si ruppe una gamba. Il negoziante dovette lasciar là il cavallo, caricarsi sulle spalle la valigia ed andare a casa a piedi, ove giunse a tarda notte.
Causa di questa disgrazia, mormorava fra sè, è questo maledetto chiodo.
Sollecita senza fretta.