Favole di Esopo/Di un Filosofo battuto

Di un Filosofo battuto

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Esopo - Favole di Esopo (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Di un Filosofo battuto
Del Papagallo (2) Del Bue, e Giove
[p. 281 modifica]

Di un Filosofo battuto. 363.


E
ssendo un Filosofo percosso d’un pugno da uno, non solo non si commosse, ma ancora gli diede denari, di che ogni uno si maravigliava dicendo, che meritava essere

offeso da ogn’uno; egli rispose: Siete pazzi, a questo modo farò le mie vendette. Colui ch’ebbe quelli denari, battè un altro, pensando aver degli altri denari fu ammazzato; Onde il Filosofo disse; Vedete amici miei, che perdonando l’ingiuria si vendica acerbamente con meno fatica.

Sentenza della favola.

La favola dimostra, che il più delle volte il perdonare nuoce il malfattore, che la vendetta, che contra di esso si pensa fare.