Favole di Esopo/Di un Bue, ed un Giovenco
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Di un Bue, ed un Giovenco
◄ | Di un Villano, ed Ercole | Di un Cane, e d'un Leone | ► |
Di un Bue, e di un Giovenco. 190.
U
n Bue Vecchio di continuo arava, un Giovenco, che non aveva ancora provato fatica, lo beffeggiava dicendo: Io pasco in questo prato erboso e son libero, e mai non ho provato giuoco alcuno, e sto sempre in ozio, e tu hai consumato il collo per la fatica, e sei brutto, ed io bello. Il Bue vecchio niente gli rispose. Quindi a poco vide, che il Giovenco era menato al macello, e dissegli: Questa tua vita oziosa a che ti ha condotto? all’accetta. Adesso credo, che più lauderai la mia fatica, che il tuo ozio.
Sentenza della favola.
Moralità. Per viver bene, bisogna faticare, perchè un uomo ozioso, e dato in tutto a piaceri, rare volte fa buon fine.