Favole (La Fontaine)/Libro terzo/VIII - La Gotta e il Ragno

Libro terzo

VIII - La Gotta e il Ragno

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Jean de La Fontaine - Favole (1669)
Traduzione dal francese di Emilio De Marchi (XIX secolo)
Libro terzo

VIII - La Gotta e il Ragno
Libro terzo - VII - L'Ubriacone e la sua donna Libro terzo - IX - Il Lupo e la Cicogna

 
Quando il Ragno e la Gotta uscîr di mano
al diavolo, costui disse a costoro:
- L’uno e l’altra sarete al seme umano
un regaletto d’oro.
Andate allegramente e poi pensate
a sceglier casa. Ve ne son di belle,
magnifiche e dorate,
e ve ne son di brutte e rovinate.
Dica ciascun le preferenze sue,
o tiri una pagliuzza... eccone due -.

- Per me, - soggiunse il Ragno, - a queste o a quelle
m’adatto e non ci guardo -.
Ma la Gotta che in case di riguardo
osserva un gran via vai di dottoroni,
- No, no, - dice, - alla larga dai portoni -.
E va a piantar, come si dice, il chiodo
nel pollice d’un piede a un pover’uomo,
sperando a questo modo
di starsene sicura come in duomo,
senza fastidi e senza
dottori che le intimin la licenza.

Il Ragno intanto, scelta una cornice
di camera elegante,
la sua tela spiegò tutto felice.
Vi piglia mosche e d’altro non si cura,
come se avesse fatta investitura
di starvi vita natural durante.
Ma finita una tela, ecco una bella
scopa che la cancella;
rifatta, ecco di nuovo a sua disdetta
in alto quella scopa maledetta.

E dàlli e dàlli, fugge dalla ragna
perseguitata e rotta,
e corre a consolarsi colla Gotta,
che meglio non viveva alla campagna.
Anzi peggio vivea, ché il suo padrone
seco la porta al bosco, ai solchi, al campo.
Tagliar, spaccar, zappare, non c’è scampo
di riposare e dice un zibaldone
che Gotta scossa è assai presto rimossa.

- Cangiam, fratel? - Cangiamo! - E detto fatto,
ad abitar va il Ragno a la capanna,
dove scopa non c’è che dia lo sfratto,
e la Gotta pacifica si adagia
sul corpo ad un prelato eminentissimo
come se fosse un letto di bambagia.
In quanto a cataplasmi di speziali,
si sa che son dagli uomini inventati
per trarre in peggio i mali.
Dello scambio dei loro appartamenti
i due fratelli si trovâr contenti.