Faust/Parte prima/Luogo solitario a piè degli spaldi

Luogo solitario a piè degli spaldi

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Johann Wolfgang von Goethe - Faust (1808)
Traduzione dal tedesco di Giovita Scalvini, Giuseppe Gazzino (1835-1857)
Luogo solitario a piè degli spaldi
Parte prima - Alla fontana Parte prima - Notte. Via dinanzi la porta di Ghita
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LUOGO SOLITARIO A PIÈ DEGLI SPALDI.


In una nicchia della muraglia è una devota immagine della Mater dolorosa e dinanzi ad essa alcune ampolle di fiori.

GHITA pone fiori freschi nelle ampolle.

Deh, inchina, o Addolorata, benignamente il tuo aspetto sopra di me, e vedi il mio affanno.

Con la spada nel cuore, e oppressa d’immense angosce, tu alzi gli occhi verso il morto tuo Figlio.

E gli alzi al Padre su in cielo, e gli mandi i tuoi gemiti, perchè soccorra al suo e al tuo strazio.

Ahi, chi comprende il dolore che mi trafigge addentro nell’anima? Tu sola, o Madre, conosci le ansietà del mio povero cuore; tu sola sai i miei terrori e il mio struggimento.

Dov’è ch’io vada, oh, me misera! io porto qui [p. 159 modifica]meco nel seno tutti i miei guai; e non appena io son sola, io piango, e piango, e piango, che il cuore mi si fende nel petto.

Ho irrigato delle mie lagrime i vasi dinanzi la mia finestra, quando sull’alba io colsi per te questi fiori.

Il sereno raggio del mattino appariva nella mia camera, ed io già sedeva sul letto travagliata dai miei gran mali.

Abbi misericordia! salvami dall’ignominia e dalla morte. Deh, inchina, o Addolorata, benignamente il tuo aspetto sovra di me, e vedi il mio affanno.