LXXXV. Di un cavalier fiorentino che aveva la moglie bisbetica

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Poggio Bracciolini - Facezie di Poggio Fiorentino (1438-1452)
Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
LXXXV. Di un cavalier fiorentino che aveva la moglie bisbetica
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LXXXV

Di un cavalier fiorentino

che aveva la moglie bisbetica.


Un cavalier fiorentino, di gran nobiltà, aveva una moglie molto bisbetica e cattiva, la quale ogni dì andava dal suo confessore o, come suol dirsi, dal suo direttore di spirito a raccontar de’ vizi e delle liti del marito. E il confessore lo corregeva e rimproverava; e un giorno che la moglie gli disse di rimetter la pace fra loro, egli invitò il marito a confessione de’ peccati; la quale quando fosse fatta, non dubitava che la concordia fosse fra di loro tornata. Venne il cavaliere, e quando il frate lo invitò a narrargli i peccati: “Non ce n’è bisogno, rispose, chè mia moglie vi ha detto assai volte quelli ch’io abbia commessi e molti altri ancora.”