Facezie (Poggio Bracciolini)/54
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Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
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LIV
Storia di Mancini.
Mancini, che era un villano del mio borgo, recava carichi di frumento a Figline a some d’asini, che a questo fine egli spesso noleggiava. Una volta, tornando dal mercato, stanco del viaggio, montò sur uno dei migliori asini e quando fu presso casa contò gli asini ch’erano innanzi a lui, e non tenendo conto di quello sul quale egli era, gli parve che ne mancasse uno. Angustiato per questo lasciò tutti gli asini alla moglie, dicendole di restituirli a’ padroni. E sempre sull’asino tornò al mercato, che distava di là sette miglia, chiedendo ai passanti se per caso avessero trovato un asino smarrito. E poichè tutti negavano, tornò a casa la notte gemendo e lacrimando per averne uno perduto. Ma quando finalmente la moglie gli disse di scendere, s’accorse dell’asino che egli aveva con tanta fatica e con così grave dolore cercato.