Facezie (Poggio Bracciolini)/30
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Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
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XXX
Di un prodigio.
Quest’anno la natura ha fatto nascere molti mostri in diversi luoghi. Nel territorio di Sinigallia, che è nel Picentino, una vacca ha partorito un dragone di meravigliosa grandezza. Aveva la testa più grossa di quella d’un vitello, il collo lungo come un braccio, e il corpo come quello di un cane, ma più lungo; quando l’ebbe fatto, la vacca si volse, e vedutolo, diede in un gran muggito e voleva fuggire, e il dragone s’alzò, le avvinghiò le gambe di dietro con la coda, avvicinò la bocca alle mammelle, e vi succhiò tutto il latte; poi, lasciata la vacca, si fuggì nella foresta vicina; dopo ciò, le mammelle, e quella parte delle gambe ch’era stata tocca dal dragone, rimasero nere e come bruciate
per molto tempo. Questo hanno affermato i pastori, giacchè quella vacca era di un armento; e dissero ancora che di poi la vacca aveva fatto un altro vitello. Questo è annunziato in una lettera che vien da Ferrara.